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oggi, h. 14 @ radio onda rossa: “gazart” – ceasefire now – intellettual* e artist* per gaza

Tutta Scena Teatro ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm

martedì 25 giugno 2024, ore 14

estratti di
● GAZART
ceasefire now

intellettual* e artist* per Gaza

ideatori e organizzatori: Angelo d’Orsi e Alessandro Negrini
interventi di: Laura Morante, Barbara Scoppa, Michele Cantoni, Raffaele
Crocco, Laura Frascarelli, Arianna Porcelli Safonov, Claudio Silighini,
Moni Ovadia, Angelo d’Orsi
riprese video dell’evento: Mauro Conciatori

A che serve fare arte, parlare di bellezza o crearla, tacendo
sull’abominio? Questo evento, nato come conseguenza dell’Appello dello
storico e giornalista Angelo d’Orsi e del regista Alessandro Negrini,
rivolto al mondo della cultura sull’assordante silenzio nei confronti
dello sterminio in atto a Gaza e in Cisgiordania, vuole sollecitare chi
fa arte e produce cultura a uscire dal silenzio o dal proprio
“particulare”, nella consapevolezza che nessun tipo di cultura
autentica, nessuna forma di arte può estraniarsi dai problemi e
soprattutto dalle sofferenze del mondo: oggi Gaza, e la Palestina tutta,
rappresentano, interamente, il dolore del mondo. Dobbiamo reagire.
Se il nemico più grande è il silenzio, coloro che hanno aderito a questa
iniziativa vogliono aprire una crepa in questo vuoto di parole.
Un incontro fatto di interventi e performance creative che nascono dalle
riflessioni sull’inferno in cui è stata trasformata Gaza dall’attacco
israeliano, e dallo sdegno sul massacro in atto del popolo palestinese.

info:

 

“the night won’t end: biden’s war on gaza” / fault lines. 2024 [at ‘al jazeera english’]

As Israel’s bombing campaign continues in Gaza and the humanitarian crisis deepens to catastrophic levels, the Biden administration has not wavered in its support for Israel.

United States weapons transfers – from 2,000-pound bombs to artillery shells and tanks – have been a crucial part of the Israeli military campaign.

Fault Lines worked with journalists in Gaza to profile three families as they try to survive the war.

Together with Airwars, Fault Lines also investigated an air strike on December 11 in north Gaza in which more than 100 people from the same family were killed.

Numerous attacks on civilians – including that on Hind Rajab and her relatives in late January – have raised international concern and questions over continuing US support.

Fault Lines partnered with Forensic Architecture and Earshot to investigate that attack.

From air strikes to field executions, Fault Lines investigates the killings of civilians by the Israeli military in Gaza and the role of the United States in the war.

Credits

Gaza journalists & production crew:

Hussien Jaber
Motasem Abu Aser
Bilal Salem
Soliman Alfarra
Jihad Naser
Yousef Saleem
Selin Khaled
Abdel Qader Sabbah

Additional Gaza photography: Yousef Bassam
Director and Producer: Kavitha Chekuru
Executive Producer: Laila Al-Arian
Correspondent: Sharif Abdel Kouddous
Editor and Producer: Adrienne Haspel
US & UK Director of Photography: Joel Van Haren
Ramallah Director of Photography: Ayman Abu Ramouz

Additional Photography:
Shane Alcock
Philip Pendlebury

Production Services in Gaza:
Media Town
Ashraf Mashharawi
Hasan Mashharawi

Additional Production:
Mohamed Alzanin
Sanad Agency, Al Jazeera

US Production Management:
Anabelle Rojas

Translation:
Sara Salman
Laila Al-Arian
Sharif Abdel Kouddous
Riham Mansour
Mohammed Alsaafin

Sound Mix: Luke Rohwer
Colourist: Anna Stalter
Fact checking: Mark Scialla
Digital Producer: Hassan Ghani

 

in palestina prima e dopo il 7 ottobre: un video di karem

importante:

https://www.instagram.com/reel/C69VswUxUIy/

youtube ha rimosso questo video (che avevo scaricato da ig e caricato sul mio account yt @differx-2), quindi *va assolutamente visto e condiviso*: https://www.instagram.com/reel/C69VswUxUIy/

casomai qualcuno se lo fosse dimenticato: l’assemblea onu approva la risoluzione per il riconoscimento dello stato di palestina come membro onu

https://it.euronews.com/2024/05/10/lassemblea-onu-approva-risoluzione-per-riconoscere-lo-stato-palestinese

Quindi, per chiarire quello che è già palese, israele non sta attaccando solo un’entità geografica, un popolo, già vittima di apartheid, un popolo chiuso (sempre da israele) in un campo di concentramento a Gaza e in un sistema razzista oppressivo di assedio minaccia uccisioni e furto da parte dei coloni in Cisgiordania (per non parlare di Gerusalemme est), ma sta anche e proprio minacciando, affamando, bombardando, attaccando in tutti i modi una realtà che da decenni si vede ignorata la reale concreta e più che legittima richiesta di riconoscimento come Stato sovrano, e che è sulla strada per diventare effettivo membro Onu.

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oggi, dalle 15:00, corteo a roma per la palestina

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“non in nostro nome!”: appello delle donne per la palestina libera

https://contropiano.org/documenti/2024/01/30/non-userete-le-donne-per-giustificare-il-genocidio-in-palestina-appello-0168894

Nelle scorse settimane a livello internazionale e nazionale sono state diffuse notizie e appelli che, utilizzando le donne come mezzo, sono volte a giustificare lo sterminio del popolo palestinese da parte di Israele.

Abbiamo pertanto deciso di controbattere a questa bieca strumentalizzazione, ribadendo il nostro supporto incondizionato alla resistenza palestinese, contro il genocidio in atto a Gaza.

Qui il nostro appello in diverse lingue e le prime (già più di cento) firme:
https://contropiano.org/documenti/2024/01/30/non-userete-le-donne-per-giustificare-il-genocidio-in-palestina-appello-0168894

Qui i link ai post social:
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=306519462429133&id=100092132451654

https://www.instagram.com/p/C2uDT_XoorE/

Chiediamo a tutte e tutti di firmare e di condividerlo per la massima diffusione! 🇵🇸 Palestina Libera!

https://contropiano.org/documenti/2024/01/30/non-userete-le-donne-per-giustificare-il-genocidio-in-palestina-appello-0168894

una firma per la palestina: netanyahu criminale di guerra

https://mettilafirma.it/netanyahucriminale/

NETANYAHU CRIMINALE DI GUERRA – FERMARE IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE

La risposta del governo israeliano al terribile attacco terroristico di Hamas del 7 Ottobre ha preso fin da subito la forma di una ritorsione contro la popolazione civile, una punizione collettiva del popolo palestinese.

Quello a cui stiamo assistendo è un genocidio di fatto del popolo palestinese nella Striscia di Gaza, poiché appare chiara «l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale» come recita l’art. 2 della convenzione ONU sul genocidio del 1948, sottoscritta anche da Israele.

Per questo chiediamo che il governo italiano prenda una posizione chiara e sostenga la richiesta alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja presentata dal Sudafrica affinché Israele venga indagato per la commissione di crimini di guerra.

La richiesta chiede che vengano prese azioni urgenti per:
1) il cessate il fuoco immediato;
2) il ritorno dei profughi palestinesi nelle proprie case;
3) smettere di negare alla popolazione civile aiuti umanitari, cibo, acqua ed elettricità;
4) impedire che il governo israeliano inciti al genocidio, punendo chi lo faccia;
5) garantire indagini internazionali e indipendenti sui crimini di guerra commessi;


Aiutaci a dare voce al popolo palestinese, firma per chiedere che Netanyahu venga processato per crimini di guerra e per fermare il genocidio del popolo palestinese!

https://mettilafirma.it/netanyahucriminale/

chris hedges: “la soluzione finale di israele per i palestinesi” (e altro)

Chris Hedges – La soluzione finale di Israele per i palestinesi

da vedere/ascoltare anche, periodicamente:
https://www.youtube.com/@therealnews/search?query=chris%20hedges%20report

tu scendi dalle stelle / ugo pierri. 2023

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support bds now

We haven’t had time to work on the regular BDS end-of-year fundraiser this year, as we’ve been, like many Palestinians and solidarity activists everywhere, overwhelmed with the necessary response to Israel’s ongoing #GazaGenocide.

But we know that our work and the global demand for effective, principled and strategic BDS campaigning and pressure have grown enormously. When we collectively succeed in imposing a permanent ceasefire and lifting the siege, our work will increase even more. Israel’s genocidal policies will only end once its 75-year-old regime of settler-colonialism and apartheid is dismantled. To that end, pushing for unprecedented accountability will become our top priority. 

Israel’s live-streamed genocide is unprecedented in history. It has banned the entry of live-sustaining food, water, fuel and medical supplies to 2.3 million Palestinians in the occupied and besieged Gaza Strip. In parallel, it has deliberately destroyed hospitals, universities, schools, UN shelters, bakeries, solar panels, carpet-bombing residential neighborhoods, telecommunications facilities, water and sewage treatment infrastructure. 

Based on the depraved, dehumanizing statements and revealed plans of its fascist leaders, Israel is “rolling out” a “second Nakba,” ethnically cleansing Indigenous Palestinians en masse, and as admitted by Israeli military officials, “everything is intentional.” This has prompted UN experts to warn of a “genocide in the making” and forced the timid UN Secretary General to accuse Israel of turning Gaza into a “graveyard for children” and of posing a serious threat to world peace and security.

After a critical mass of pressure ultimately stops the genocide, we shall need to escalate BDS like never before to end business-as-usual with this genocidal regime in every field, academic, cultural, sports, economic, military, financial, etc. Apartheid Israel deserves the apartheid South Africa treatment: massive boycotts, divestment and unprecedented lawful sanctions, starting with a comprehensive military embargo.  

Israel’s genocide has been “in the making” for decades. In Gaza, it’s now far deadlier, more visible, and indeed televised. The Palestinian leadership of the global BDS movement promises our people in Gaza, across historic Palestine, and in exile that we shall not rest until we’ve built the necessary people’s power to dismantle Israel’s regime of settler-colonial apartheid, the root cause of this oppression and unspeakable violence.

Help the BDS movement grow our impact to honor this promise

8400 years wasted (in israel)

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After 8400 years some Israeli people are still considering some HUMANS are not worth a grave, a mourn, and respect.

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Look. This second image [see above] shows Israeli police attacking mourners at Al Jazeera journalist’s funeral, Shireen Abu Akleh, “who was shot dead whilst covering a raid. Police fired tear gas and attempted to arrest mourners as they carried her coffin through the streets of Jerusalem. At one point the Israeli forces attacked the pallbearers, causing the coffin to slip and nearly crash to the ground” (SkyNews, May 13th, 2022, https://youtu.be/be8x0MhCzu8 and  Guardian News, https://youtu.be/WHqytR_y0I8).

More. On Oct 6th, 2023, “Israeli occupation forces attacked the funeral procession of the young Palestinian Labeeb Dmaidi, 19 y.o., who was shot and killed late in the town of Huwara, south of Nablus at the hands of an Israeli colonist. Following the Friday noon prayers, Israeli military soldiers attacked thousands of mourners heading to the cemetery for burial. Forces attacked mourners with live ammunition, rubber-coated steel bullets, tear gas canisters, and stun grenades, leading to violent confrontations. Two Palestinians were shot and injured; one by a rubber-coated steel bullet in the Jaw area, and the other by live fire in the foot. Dozens of others suffocated due to tear gas inhalation. Forces also attacked journalists at the scene, attacking them with stun grenades and tear gas canisters to prevent media coverage” (WAFA News Agency, https://english.wafa.ps/Pages/Details/137946).

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Also consider this third image [see above]. It seems like some Israelis would maybe prefer to mourn a dog’s death rather than that of Palestinian newborn babies. (https://slowforward.net/2023/11/30/5babies-found-dead/, Nov 30th, 2023).
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la situazione in palestina, la posizione di slowforward: i prossimi post

la situazione in Palestina (che esiste, sappiano i lettori sionisti) è di genocidio, e quasi (quasi?) non ha precedenti – anche solo sul piano quantitativo, relativo alle armi impiegate e alle vittime innocenti in una data unità di tempo – per dimensioni e crudeltà.

di conseguenza slowforward, questo sito, che normalmente si occupa di ricerca letteraria, arte contemporanea, glitch, asemic writing, avanguardie e sperimentazione, darà anche notizie relative a quanto sta accadendo in quella parte del medio oriente, visto che una fetta maggioritaria dell’informazione mainstream è – al contrario – centrata su (e obbediente a) quelle che Norman Finkelstein chiama “lacrime di coccodrillo” di quella parte (si spera via via decrescente) dell’elettorato israeliano che ha voluto a capo del suo Stato una compagine di personaggi senza scrupoli.

si offrono qui di séguito alcuni link recenti ae meno recenti episodi e notizie che non hanno bisogno di particolari commenti, e che chiariscono limpidamente i termini delle vessazioni passate e dell’orrore in atto. materiali assai più numerosi sul momento presente possono essere rintracciati quotidianamente sulla bacheca del mio profilo fb.

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18 novembre: aggiornamenti su al shifa, dal canale youtube di al jazeera

Mohammed Zaqout insists that Israeli forces gave staff and patients at al-Shifa Hospital in Gaza the order to evacuate this morning.

“I categorically deny these false allegations [that evacuation was requested] … despite the difficult situation, the medical staff were working and operating … we were forced to leave at gunpoint,” he told Al Jazeera.

Moreover, Zaqout said that a list of critical patients has been handed to the Red Cross to be taken to Egypt for treatment, but that he is still awaiting updates on the issue.

Jihad Abu Shanab has described the scenes near the al-Ahli Arab Hospital, also known as Baptist Hospital, as “total destruction”.

Here are his translated comments:

The vicinity around the hospital has been levelled to the ground.
Dozens of dead bodies are scattered on the streets.
Many of the bodies have been changed beyond recognition.
People are trying to do everything to bury as many people possible.

18 nov 2023
#aljazeeraenglish #BreakingNews #aljazeeralivenews

7mila persone in trappola nell’ospedale di al shifa

da Radio Popolare:

Oltre 7mila persone in trappola nell’ospedale di Al Shifa

“I tentativi di Israele di ridurre al minimo le vittime civili non hanno avuto successo”. A dirlo è il premier Benjamin Netanyahu in un’intervista a CBS, accusando Hamas di questo e spiegando che Israele sta facendo il possibile per evitarle. Intanto i bombardamenti sulla striscia di Gaza continuano. Secondo il bilancio aggiornato dal Ministero della Salute sono almeno 12mila i morti nella striscia, più di 5mila bambini. Ci sarebbero anche più di 3.700 dispersi e oltre 30mila feriti. Oggi almeno 18 persone sono state uccise in un raid sul campo profughi di Jabalia, mentre decine di persone sarebbero morte in un attacco su una scuola a sud di Gaza City, secondo l’ospedale indonesiano.

Il direttore dell’ospedale di Al Shifa ha detto che nella notte tutti i pazienti che erano in terapia intensiva sono morti a causa della mancanza di elettricità. In totale 22 persone.

Per il terzo giorno consecutivo i militari israeliani sono all’interno della struttura dove stanno cercando quello che è stato definito come un importante centro strategico di Hamas. Per il momento non sono state fornite prove che ne potrebbero dimostrare l’esistenza. Ciò che è stato recuperato, ad ora, sono una quindicina di Kalashnikov, l’ingresso di un tunnel, alcune uniformi militari e alcune granate. Naturalmente la scoperta e la prova dell’esistenza di un importante quartier generale di Hamas sotto l’ospedale sono ancora possibili, intanto, però, secondo il direttore di Al Shifa ci sono circa 7mila persone – tra pazienti, medici e sfollati – intrappolate nella struttura senza cibo né acqua.
A Gerusalemme abbiamo raggiunto al telefono Andrea de Domenico, portavoce dell’ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari in Palestina: https://www.radiopopolare.it/riassunto-della-giornata-notizie-venerdi-17-novembre/#2

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[ un video: ️
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