Archivi categoria: segnali e azioni

bologna, 9-10-11 giugno: il sesto festival deriveapprodi

Audio dell’intervista di Radiocittà Fujiko a Sergio Bianchi:

dall’articolo di Chiara Scipiotti:

Per Nanni Balestrini, uno dei poeti e scrittori storicamente pubblicati da DeriveApprodi, aver vissuto gli anni Sessanta e Settanta lo aveva ripagato invece degli anni Ottanta, «durante i quali l’Italia è cominciata a diventare un po’ più triste e un po’ più inutile». E proprio agli anni Ottanta è dedicato Decennio Ottanta – I sentimenti dell’aldiqua, il festival di DeriveApprodi che si terrà dal 9 all’11 giugno presso la Casa di Quartiere Scipione dal Ferro.

Il punto di partenza del festival è una nuova edizione di I sentimenti dell’aldiqua: paura, cinismo e opportunismo nell’età del disincanto, una raccolta saggistica corale per riflettere e comprendere a fondo cosa sia successo dopo la fine degli anni Settanta.

Gli eventi del festival per riflettere sul Decennio Ottanta

Il presupposto, spiega Sergio Bianchi, è che gli anni Ottanta siano da considerare un periodo di “controrivoluzione”, e non una “restaurazione”: «I processi capitalistici erano sotto il segno di elementi con caratteristiche rivoluzionarie rovesciate – riflette Bianchi, tra i fondatori di DeriveApprodi – Non si sono ripristinati i criteri precedenti al ventennio degli anni Sessanta e Settanta, bensì è stato messo in moto un processo di vera e propria trasformazione generale della società e della cultura che si è poi sviluppata nei decenni successivi». Proprio per questo, il festival si colloca in un progetto più ampio della casa editrice indipendente, che si propone di affrontare con uno sguardo critico gli ultimi quattro decenni della storia italiana.

Suddiviso in tre giorni, il festival inizierà [—> continua QUI

Programma del festival:
https://www.machina-deriveapprodi.com/post/festival-6-di-deriveapprodi-il-decennio-ottanta-i-sentimenti-dell-aldiqua

1 giugno, roma, studio campo boario: “iron”, mostra collettiva

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oggi a roma, alle ore 18, incontro alla fondazione isabella scelsi: “un ‘decennio lungo’ di sperimentazione musicoteatrale a roma intorno al 1970?”

Alessandro Mastropietro (Università di Catania, autore di Nuovo Teatro Musicale fra Roma e Palermo, 1961-1973, LIM-Nuova Consonanza 2020) dialoga con Daniela Tortora (musicologa, Conservatorio di S. Cecilia – Roma) e Patrizia Veroli (storica della danza, Roma) su alcuni temi legati alle pratiche artistiche interdisciplinari romane del periodo, con la partecipazione testimoniale di Fabio Sargentini (fondatore della galleria L’Attico, promotore in quella sede degli storici festival “Danza Volo Musica Dinamite” – 1969 e “Music and Dance U.S.A.” – 1972)

http://www.scelsi.it/it/evento/incontro-un-decennio-lungo-di-sperimentazione-musicoteatrale-a-roma-intorno-al-1970/

oggi alle 15:00, all’archivio di stato di roma: “occupazione e resistenza: roma 1943-44. storie e documenti”

OGGI, mercoledì 31 maggio 2023 alle ore 15:00 sarà inaugurata nella sala Alessandrina dell’Archivio di Stato di Roma, corso Rinascimento 40, la mostra OCCUPAZIONE E RESISTENZA: ROMA 1943-1944. STORIE E DOCUMENTI, frutto della collaborazione tra l’Archivio di Stato di Roma e il Museo storico della Liberazione.
La mostra ripercorre i nove mesi dell’occupazione attraverso documenti poco noti conservati dai due Istituti.

Il percorso espositivo si articola in sei tematiche: “Roma divisa”, “Rastrellamenti”, “Delazione”, “Stampa clandestina”, “Azioni partigiane e repressione” e “Partigiani”. Una sezione specifica è dedicata all’eccidio delle Fosse Ardeatine, con il contributo documentario del progetto ViBiA (Virtual Biographical Archive – Fosse Ardeatine).

Contestualmente si svolgerà un incontro di studio, dalle ore 15:30 alle 17:00, sulle fonti documentarie conservate nei due Istituti e sul progetto ViBiA, realizzato dal Museo storico della Liberazione con l’Università degli studi di Roma Tor Vergata.
Interverranno Antonio Parisella, presidente del Museo storico della Liberazione, Luca Saletti, tra i curatori della mostra, Alessia Glielmi, responsabile dell’archivio del Museo storico della Liberazione.
Modera Michele Di Sivo, direttore dell’Archivio di Stato di Roma.
Concluderà Micaela Procaccia, componente del Consiglio direttivo del Museo storico della
Liberazione.
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 9 giugno e riaprirà dal 7 settembre, per l’ottantesimo anniversario dell’occupazione di Roma, e potrà essere visitata fino all’8 ottobre 2023.

Per informazioni: as-rm.mostre@cultura.gov.it
Prenotazioni per le scuole: as-rm.didattica@cultura.gov.it
Sito web: https://www.archiviodistatoroma.beniculturali.it

Comunicato stampa:
https://slowforward.files.wordpress.com/2023/05/comunicato-stampa-resistenza_230526_142812.pdf

un progetto per marco melani

Fossi costretto a raccontare la storia di Marco, potrei intitolarla “L’uomo dall’occhio d’oro”, cercando in essa quale fosse il suo braccio, il suo talento, il suo ritmo invisibile

enrico ghezzi

giugno: sere straordinarie @ chourmo

via Galeazzo Alessi 122, Roma

roma, 4 giugno: festa “bertani dai”, in via agostino bertani

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commiato dal musicista antonello neri

Il commiato dal musicista Antonello Neri, scomparso il 28 maggio, si terrà domani, martedì 30 maggio alle ore 15 al tempietto egizio del Verano, dove sarà proiettato il documentario Antonello Neri, di suo figlio Federico Ayrton.

Antonello Neri: Iren – ImprovvisAzioni vesuviane (29 maggio 2010)
Konsequenz (KNZ012)
Musica e pianoforte: Antonello Neri
Fair Use
https://content.suono.it/recensione-musica/antonello-neri-iren/

Editing e metafonie di Girolamo De Simone.
Pubblicazione non profit a cura dell’Associazione musicale “Ferenc Liszt” di Napoli.
Si pubblica a titolo gratuito e a soli scopi di documentazione, studio e ricerca.
Proprietà del nastro originale: Girolamo De Simone
info: inastriritrovati@gmail.com

“Iren 1-2-3-4 consta di quattro momenti dove la storia è nel primo e nel terzo con due affioramenti bachiani e diviene realtà nei restanti due. Una guerra illustre contro il tempo fu in sostanza detto essere la musica ricorrendo al concetto contenuto nell’apertura manzoniana. Quel che si ha da dire è che la storia esiste FUORI della musica è proprio la musica che rivela questo straordinario anello conoscitivo e lo riflette in se stessa. NON CONFUNDAR. Sì, perché sarei un mistificato(re) se aderissi alla funesta idea che, siccome in musica il tempo può essere fermo (e fermato), esso in realtà non esiste. A Maria Antonietta la testa gliela tagliarono sul serio. Deriva piantata nell’oggi è questa musica dove anche la memoria di attimi di passato eccelso deve divenire controcultura, strappata al dominio e alla sua dominante ideologia, che non domina il mio cervello”.

Antonello Neri nasce all’Aquila nel settembre del lontano 1942, e ha vissuto in vari luoghi ma principalmente a Roma. Ha operato nel campo della musica contemporanea e di ricerca, sia componendo e sia improvvisando al pianoforte e con strumenti elettronici. Ha composto per il teatro d’avanguardia. Ha suonato in diversi luoghi del pianeta terra. Ha insegnato Lettura della Partitura nel Conservatorio A. Casella dell’Aquila e molto collaborato con la Società dei Concerti B. Barattelli di quella città. Ha tenuto corsi sul cromatismo musicale presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Ha tenuto corsi d’improvvisazione presso la N.Y. University.

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I Solisti di Roma presentano
“III CICLO INTERPRETI COMPOSITORI”

Antonello Neri, “pianoforte solo”
pianoforte: Antonello Neri

Registrazione privata del 21 novembre 1993, Teatro Politecnico, Roma

Massimo Coen scriveva:
“Mi piace ricordare che nell’autunno del ‘92, con il mio gruppo “I Solisti di Roma”, organizzavo a Roma presso il teatro Politecnico la “II Rassegna interpreti compositori “. Le suggestive performance di Giancarlo Schiaffini, Luigi Cinque, Daniele Lombardi, Massimo Coen e Antonello Neri venivano introdotte nel programma di sala stampato per la circostanza dalle seguenti note di Mauro e Luca Bortolotti:
“…E questo mi pare sia anche un ritrovare antichi fili parzialmente recisi dalla ‘Nuova Musica’, un modo per riallacciarsi ad una tradizione antica, che sottilmente ricollega colui che fa musica, ad ogni livello, all’originale artigianale concetto di ‘mestiere dei suoni’: quella dell’esecutore-improvvisatore-autore, in cui confluisce un gusto sensibilizzato dalla molteplicità dei ruoli assunti, dalla segmentazione del punto di vista, dalla capacità, sempre auspicabile, in musica come dappertutto, di calarsi senza fratture, né sufficienza, né pudori nei panni di tutti coloro che legittimano e donano importanza all’esistenza di un’arte…”

Nella storia della musica contemporanea, la figura di Antonello Neri è gigantesca. Nato a L’Aquila nel 1942 ma trapiantato a Roma all’età di diciotto anni, vive quasi subito uno scarto nel suo percorso didattico in conservatorio, subendo il fascino della composizione e in particolare della musica d’avanguardia e atonale, portavoce dell’idea di un rinnovamento in grado di muoversi non solo attraverso la manipolazione sonora ma soprattutto attraverso la riscrittura della grammatica musicale. Fondamentale, all’inizio degli anni ’70, l’incontro con il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza guidato da Franco Evangelisti, di cui facevano parte, tra gli altri, Giovanni Piazza, Egisto Macchi, Alessandro Sbordoni, Giancarlo Schiaffini ed Ennio Morricone: un’esperienza straordinaria di composizione collettiva in tempo reale, documentata nell’album Musica su schemi, pubblicato da Cramps nel 1976. Il pianoforte, sotto le mani di Neri, viene scoperchiato e trasfigurato, inquinato e contaminato grazie anche all’utilizzo di oggetti e strumenti di ogni genere, che ne filtrano e modificano il suono, amplificandone le possibilità espressive, secondo una linea di indirizzo e di ricerca che il compositore abruzzese porterà avanti in tutta la sua carriera artistica: all’esperienza con il Gruppo Nuova Consonanza faranno infatti seguito quelle del Beat 72 e del Teatro degli Artisti, in cui la Musica è chiamata a farsi interlocutore e cassa di risonanza anche di altre forme di espressione come il corpo o l’immagine

elementi: rassegna di musica contemporanea (4 giugno – 13 agosto)

Dal 4 giugno al 13 agosto 2023 torna, con la sua quarta edizione, ELEMENTI, la rassegna di musica contemporanea itinerante, ideata dalle associazioni MU e MAGMA nel 2020 con l’intento di ritrovare una dimensione performativa immersiva all’interno di paesaggi naturali dall’elevata potenza emozionale che caratterizzano il territorio romagnolo.

Dopo il successo delle prime tre edizioni che hanno attraversato tutta la Romagna con interventi a impatto ambientale zero basati sulle specificità naturali di ogni location, ELEMENTI inviterà ancora una volta il pubblico a scoprire una serie straordinari palcoscenici en plein air, tra Cervia, Faenza, Cesenatico e tutti i comuni dell’Unione della Bassa Romagna (Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara di Romagna, Conselice, Cotignola, Fusignano, Lugo, Massa Lombarda e Sant’Agata sul Santerno). Quest’anno, ELEMENTI espande il proprio format con un programma sempre più multidisciplinare: dodici spettacoli performativi distribuiti in sette giornate, due residenze d’artista che restituiranno rispettivamente una mostra di arte pubblica e un film documentario, un laboratorio di danza e arti performative e la presentazione di una guida cartacea.

Tutti i dodici live gratuiti che si svolgeranno dal 4 giugno al 13 agosto 2023 a Cervia, Faenza, Cesenatico e nei comuni dell’Unione della Bassa Romagna – pesantemente travolti dal cataclisma dei giorni scorsi – saranno dedicati a raccolte fondi specifiche, con l’invito al pubblico a prendere parte alla ricostruzione culturale e paesaggistica del territorio. 

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Nell’ambito delle residenze d’artista, Lorenzo Mason realizzerà Sunset and Sunrise, un percorso di arte pubblica dedicato ai tramonti della Bassa Romagna, che si snoderà lungo tutti i suoi Comuni, mentre il videomaker Lorenzo Placuzzi realizzerà il film documentario Cumuli sulla vita delle civiltà salinare di Cervia.
Un secondo intervento site-specific avrà come protagonista Thomas Berra, che nel parco della Villa Orestina di Faenza realizzerà Frasche, un percorso installativo a cura di Gioele Melandri.
Le due giovani artiste Zoe Francia Lamattina e Sara Zannoni, si occuperanno invece di curare e condurre Teletrasporti Lab, tre giornate laboratoriali di danza e arti performative finalizzate a coinvolgere un target di giovani under 25.

Il calendario di eventi performativi – come sempre gratuiti – vedrà il coinvolgimento di giovani talenti emergenti e artisti affermati nel panorama internazionale.

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a venezia, oggi, alle 18:30, le metamorfosi della percezione nell’era della produzione infinita di immagini

oggi, a roma: ut pictura poësis

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gap – global art project: 28 maggio, laboratorio a lecce

click to enlarge / cliccare per ingrandire

A Grazie Mille Workshop for Lecce Artists :

Sunday May 28th from 5-7pm
30 euros / materials provided
a Thank You for your warm welcome Lecce, Italy
from GLOBAL ART PROJECT in support of Yes! Lecce. Exhibition at
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Un laboratorio Grazie Mille per gli artisti leccesi:
Domenica 28 maggio dalle 17:00 alle 19:00
30 euro / materiale fornito
un Grazie per la vostra calorosa accoglienza Lecce, Italia
da GLOBAL ART PROJECT a sostegno di Yes! leccese. Mostra a
Palazzo Turrisi

“letizia battaglia senza fine”: mostra a roma, dal 27 maggio

immagine coordinata a cura dello Studio Leonardo Sonnoli, dettaglio “Letizia Battaglia. Il Ballo. Festa di Capodanno a Villa Airoldi. Palermo, 1985.”

Nel trentesimo anniversario degli attentati mafiosi a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio al Velabro, le Terme di Caracalla accolgono dal 27 maggio al 5 novembre 2023 la mostra “Letizia Battaglia Senza Fine”, un omaggio alla fotografa siciliana, paladina dei diritti civili.

Una selezione di 92 fotografie di grande formato riassume cinquant’anni del lavoro fotografico (1971-2020) di Battaglia con immagini iconiche, meno conosciute o inedite.
Promossa dalla Soprintendenza Speciale Roma diretta da Daniela Porro, organizzata da Electa in collaborazione con l’Archivio Letizia Battaglia e la Fondazione Falcone per le Arti, la mostra è curata da Paolo Falcone.
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26 maggio, studio campo boario: presentazione di “attribuzioni”, di antonio vangone (pièdimosca, 2023)

Venerdì 26 maggio, grazie ad Alberto D’Amico, allo Studio Campo Boario a Roma si presenta Attribuzioni (pièdimosca edizioni, collana glossa): insieme all’autore, Antonio Vangone, il curatore della collana, Carlo Sperduti. L’appuntamento è alle ore 18:00 in viale del Campo Boario 4/A (metro Piramide).

https://www.piedimoscaedizioni.com/catalogo/collane/glossa/attribuzioni/

IL LIBRO
Un significato, più significati, nessuno: se scrivere è negare l’univoco, leggere è prestarsi all’equivoco, chiarirlo alle proprie condizioni. Non esistono due letture uguali poiché non esistono due vite uguali, due identiche realtà.

La morte di un amico, oggetti mirabolanti e inutili, Gaetano Bresci, la cocaina, piccole divinità, alcune banane, sogni senza uscita, briganti e streamer; è sufficiente cambiare filtro affinché queste storie assumano nuove conformazioni. Ogni voce è invitata a raccoglierle, legarle e disfarle, creando nuovi spazi nella finzione.

L’AUTORE
Antonio Vangone (1995) vive in provincia di Napoli. Finalista al Premio Raduga 2017, suoi racconti sono apparsi su SPLIT, Tremila battute, Pastrengo, Clean, Risme, COYE, La morte per acqua e altre riviste letterarie. Alcune sue prose brevi sono state pubblicate nell’antologia di microfinzioni Multiperso (pièdimosca edizioni, 2022).

Evento fb: https://facebook.com/events/s/attribuzioni-antonio-vangone-a/772555030912150/

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