Archivi tag: Alberto D’Amico

26 maggio, studio campo boario: presentazione di “attribuzioni”, di antonio vangone (pièdimosca, 2023)

Venerdì 26 maggio, grazie ad Alberto D’Amico, allo Studio Campo Boario a Roma si presenta Attribuzioni (pièdimosca edizioni, collana glossa): insieme all’autore, Antonio Vangone, il curatore della collana, Carlo Sperduti. L’appuntamento è alle ore 18:00 in viale del Campo Boario 4/A (metro Piramide).

https://www.piedimoscaedizioni.com/catalogo/collane/glossa/attribuzioni/

IL LIBRO
Un significato, più significati, nessuno: se scrivere è negare l’univoco, leggere è prestarsi all’equivoco, chiarirlo alle proprie condizioni. Non esistono due letture uguali poiché non esistono due vite uguali, due identiche realtà.

La morte di un amico, oggetti mirabolanti e inutili, Gaetano Bresci, la cocaina, piccole divinità, alcune banane, sogni senza uscita, briganti e streamer; è sufficiente cambiare filtro affinché queste storie assumano nuove conformazioni. Ogni voce è invitata a raccoglierle, legarle e disfarle, creando nuovi spazi nella finzione.

L’AUTORE
Antonio Vangone (1995) vive in provincia di Napoli. Finalista al Premio Raduga 2017, suoi racconti sono apparsi su SPLIT, Tremila battute, Pastrengo, Clean, Risme, COYE, La morte per acqua e altre riviste letterarie. Alcune sue prose brevi sono state pubblicate nell’antologia di microfinzioni Multiperso (pièdimosca edizioni, 2022).

Evento fb: https://facebook.com/events/s/attribuzioni-antonio-vangone-a/772555030912150/

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libero scambio @ via cernaia & viale campo boario: 18 e 19 maggio, alberto d’amico e werther germondari

audio dell’incontro / confronto / dialogo sui video proiettati il 17 aprile 2023 allo studio campo boario

Gli audio fanno riferimento al confronto pubblico con gli spettatori dei video proiettati nel contesto della rassegna Incontri ravvicinati tra arte e cinema, allo Studio Campo Boario, il 17 aprile scorso. (La locandina è riportata più in basso).

Lo specifico intervento di Antonio Francesco Perozzi, dedicato ai quattro prologues dell’ensemble INDEX 03 (Marco Ariano, Pietro D’Agostino, Marco Giovenale, con Luca Venitucci), è ascoltabile qui:


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Mentre la registrazione dell’intero incontro, con ulteriori annotazioni da parte dei vari autori, e di Nicola De Simone, autore del corto Una percentuale davvero irrisoria, si può ascoltare qui:


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Altri elementi :

I quattro prologues:
https://slowforward.net/2023/04/19/prologue-1-4-index-03-2013-2022/

Alberto D’Amico, microvideo (1′ 30”) dell’intervento di A. F. Perozzi:
https://www.facebook.com/1478632074/videos/269351902098801?idorvanity=362914423721438

Una scheda in inglese relativa a prologue 1, dell’ottobre 2013, in vista di una proiezione poi non realizzata:
https://slowforward.files.wordpress.com/2013/10/prologue_1__byindex03.pdf

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INDEX & prologue:
Un’idea di gioco si trasforma in condivisione. Condividere un indice, elenco senza gerarchie, aperto. E dei prologhi, inizi che non giungono mai a completezza, aperti anch’essi. Uno spasso. Un modo di percepire/sentire comune. Tre individualità, pronte ad aprirsi e a coinvolgere altri autori, dilatano territori, distribuiscono indizi per il piacere di condividerli, in consonanza. Un gioco di lanci, di attese e sovrapposizioni non preventivate. Il gioco è comunitario, senza descrivere chi fa cosa, senza soggetti autoriali specifici e legati ai propri linguaggi espressivi. Qui l’aperto si fa tangibile, non un’assenza da rincorrere, ma un percepire/avvertire per attraversare ed essere attraversati. Esiti e materiali tutti da definire, liberati.

(https://slowforward.net/2023/04/16/17-aprile-studio-campo-boario-roma-proiezione-video-tra-cui-i-4-prologues-dellensemble-index/)

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prologue, ## 1-4 / index 03. 2013-2022

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INDEX 03 è un ensemble e un progetto. Con Marco Ariano, Pietro D’Agostino, Marco Giovenale e (per prologue 4) Luca Venitucci.

La sequenza dei prologhi qui presentata è stata proposta pubblicamente per la prima volta allo Studio Campo Boario (Roma), grazie ad Alberto D’Amico, il 17 aprile 2023, nella rassegna Incontri ravvicinati tra arte e cinema: https://t.ly/JvrA, con un intervento critico di Antonio Francesco Perozzi.

L’audio dell’intervento e del dialogo con il pubblico verrà messo online prossimamente.

oggi, 17 aprile, allo studio campo boario (roma): “una percentuale davvero irrisoria”, di nicola de simone; e i quattro video “prologue” dell’ensemble index (= ariano, d’agostino, giovenale + venitucci)

17 aprile, studio campo boario (roma): proiezione video, tra cui i 4 “prologues” dell’ensemble index

Nel contesto del ciclo di proiezioni e confronti Incontri ravvicinati tra arte e cinema, presso lo Studio Campo Boario (Roma, Viale del Campo Boario 3a e 4a)
[a cura di M. Arduini, A. D’Amico, N. De Simone, B. Lo Turco, R. Melasecca]

Lunedì 17 aprile, dalle ore 19:00

proiezione di

Una percentuale davvero irrisoria
video di Nicola De Simone (21′, 2022)

e dei

quattro brevissimi prologues (2013-2022)
dell’ensemble INDEX 03 

(Marco Ariano, Pietro D’Agostino, Marco Giovenale)
con la partecipazione di Luca Venitucci
e le annotazioni critiche di Antonio Francesco Perozzi

evento facebook:
https://www.facebook.com/events/759772639019355

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roma, 17 aprile, studio campo boario: “una percentuale davvero irrisoria”, di nicola de simone; e i quattro video “prologue” dell’ensemble index (= ariano, d’agostino, giovenale + venitucci)

14 aprile, roma, studio campo boario,”a.i.: un fatto. come e perché” (discussione pubblica)

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incontri tra arte e cinema allo studio campo boario: dal 27 marzo

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anacronismi. giovanni di stefano e la pittura cieca / alberto d’amico. 2023

Anacronismi

Giovanni Di Stefano ha qualche anno più di me, uno o due, non ricordo. Non so come ma ci siamo trovati subito in sintonia, sarà per l’umorismo simile, un po’ pazzoide, per questa vena malinconica che ci contraddistingue e anche perché siamo diversi e quindi siamo incuriositi l’uno dall’altro.

Perché ho pensato al titolo “anacronismi” scrivendo di Giovanni? Perché ricordo quel giorno in cui seduti su uno dei muretti di tufo che circoscrivevano le quattro aiuole del ferro di cavallo a via Ripetta parlavamo, da studenti dell’Accademia di Belle Arti. Lui diceva che gli sembrava altamente anacronistico dipingere a olio soggetti figurativi in quegli anni (i primi anni ottanta), mentre a me sembravano anacronistiche le ricerche sperimentali che stava svolgendo lui. Chi aveva ragione? Nessuno dei due o entrambi mi verrebbe da dire pescinbarilescamente. Come mi piacerebbe ascoltare ora le parole che usammo, che usavamo in quel periodo. I periodi cambiano, e i tratti pertinenti si modificano, un periodo per esempio è importante la lunghezza del collo delle persone per stabilirne l’eleganza, la grazia e qualche anno dopo ecco che arrivano le mascelle quadrate a imporsi come canone di bellezza. Ma non divaghiamo, ho sempre apprezzato moltissimo i lavori di Giovanni, li trovo puliti, rigorosi, incentrati su un’idea forte, quella della pittura cieca e invidiavo un po’ tutto il gruppo degli eventualisti, un cenacolo sorto intorno a e per volontà di Sergio Lombardo che si riuniva nello studio Jartrakor in via dei Pianellari. Del gruppo faceva parte anche Anna Homberg, psicanalista che aveva fondato la “Rivista di psicologia dell’arte”. Per la stessa cattedra all’Accademia, “teoria della forma e psicologia della percezione”, Giovanni frequentava Lombardo e io Nato Frascà ma non mi rifiutati di andare a curiosare tra quello che facevano. Mi piaceva il gruppo e fu molto interessante la lezione di Lombardo su Magritte. Forse Giovanni m’invita a far parte del gruppo, non ricordo, forse rifiuto perché invece per me sono i gruppi qualcosa di legato al passato, o perché fin dai primi anni del liceo mi avevano affibbiato l’appellativo di “cane sciolto” e anche in quel caso volli mantenere (stupidamente?) quel “tratto d’irindendità”.

Giovanni, qualche anno prima, ai tempi del liceo, mi fece uno dei più bei complimenti ricevuti. Era di sera, forse saranno state le undici e ero a casa con mio padre, mi citofona Giovanni, sale su e mi dice: volevo dirti che con te si può parlare di cose serie ma anche scherzare, in genere le persone sono polarizzate in questi campi. Oddio, non disse scherzare, ma forse cazzeggiare o per usare un oldlogismo precedente “cazzarare”. E poi se ne andò.

Del nostro dialogo sui muretti di via Ripetta, potrei dire che riproducevamo il conflitto tra moderni e postmoderni, che mi era stato appena raccontato dal mio amico che frequentava la facoltà di architettura nell’epoca della contrapposizione tra Zevi e Portoghesi.

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Quando creammo, con altri compagni d’Accademia (Claudio Bonuglia e Giovanni Lamorgese) lo Studio Campo Boario, Giovanni ci onorò, nei primi mesi del 1992, subito dopo l’apertura avvenuta nel dicembre 1991, con una sua performance, Un esperimento di pittura cieca, in cui lui e Chiara Dondoli (non Ferragni) eseguirono uno dei lavori più interessanti di Giovanni, che consiste nel campire con la matita un grosso cerchio disegnato a pennarello su tela.

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Il compito, a occhi aperti, sarebbe stato molto semplice; invece in stato di deprivazione visiva diventava impossibile. Per Giovanni, lo scarto tra la sua intenzione di campire il cerchio e il risultato assume un valore estetico.

Qualche giorno dopo Giovanni, in privato e non davanti al pubblico come nella performance, incise, sempre in stato di deprivazione visiva, una grande lastra in alluminio, che mi donò. Devo assolutamente recuperare quel video.

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La nostra collaborazione era iniziata poco prima, quando mi sottoposi alla ricerca di un minuscolo foro praticato su carta fotografica al buio, con l’unico ausilio di un raggio laser che, avendo sensibilizzato la carta fotografica, ha permesso, dopo l’opportuno sviluppo, di mostrare la traccia, tremante o sicura, della mia ricerca del foro.

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La nostra collaborazione proseguì al Centro Sperimentale di Cinematografia dove insegnavo. Alcuni allievi parteciparono alle “Prove di Memoria”, noi mostravamo loro una configurazione di poligoni irregolari di cartone bianco su un fondo nero, per un tempo determinato (pochi secondi), poi loro si assentavano, noi scompigliavamo il tutto, e loro dovevano ricostruire la composizione. Al successivo studente veniva mostrata la configurazione e si procedeva. Ogni immagine realizzata veniva fotografata con lo scatto singolo e successivamente è venuto fuori un breve video in cui si poteva osservare verso quale direzione evolveva la ricostruzione degli allievi. Questo lavoro mi piaceva molto perché era incentrato sulle leggi percettive e mi ricordava la tesi sulla “piegatura fenomenica” che stava scrivendo mia moglie Stefania. Fatto sta che il lavoro di Giovanni diventa ben presto molto bel strutturato, riconoscibile, legato a procedimenti elaborati e semplici. Insomma, mi piace. Mi piace questa sua “tavolozza”, essenzialmente solo bianca e nera. Mi piace come il segno gestuale sia presente ma avvicinato a modalità esecutive legate alle scienze sperimentali, la psicologia prima di tutto e mi piace che Giovanni mi dica che poi alla fine quello che conta è il risultato estetico, non come nei test psicologici che poi devono essere interpretati per capire traumi e personalità di chi li esperisce. Risultato estetico davvero notevole e nello stesso tempo il risalto dovuto al procedimento, alle regole a volte molto rigide, simili forse a quelle che in seguito scoprii con Dogma di Lars von Trier.

 

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Link per I lavori di Giovanni:
https://www.giovannidistefano.ch/errori-significanti/
https://www.giovannidistefano.ch/laser/
http://www.giovannidistefano.ch/

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Link dei lavori in collaborazione:
https://youtu.be/BMz5IO_3AKM
https://youtu.be/JDd95C133DU

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audio completo della presentazione dell’antologia “multiperso” (pièdimosca, 2022) a cura di carlo sperduti, studio campo boario, 22 feb 2023

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Contenere moltitudini non è contraddizione. Contraddirsi non è contraddirsi. La letteratura non è una: il singolare è bandito. Non c’è letteratura. Soprattutto non c’è Letteratura. Ci sono letterature: impossibile contarle. Si può imboccare una via. Se ne possono imboccare molte. Ci si può soltanto perdere. Se non ci si perde, si rischia di arrivare. Di conseguenza: la tentazione di stare, la letteratura, la Letteratura. Il multiperso non sta.

Nel multiperso ci si sposta.

oggi, 22 febbraio, il “multiperso” a roma: allo studio campo boario

https://facebook.com/events/s/il-multiperso-a-roma-studio-ca/923101948692892/

Mercoledì 22 febbraio, alle ore 18:00
a Roma, presso lo Studio Campo Boario
(Viale del Campo Boario 4a)

presentazione del primo titolo della collana ‘glossa’, di pièdimosca edizioni:

MULTIPERSO. Antologia di microfinzioni
(pièdimosca, 2022)

introduzione e interventi del dirottatore della collana,
Carlo Sperduti

letture di
Fiammetta Cirilli, Angelo NGE Colella, Luigi Di Cicco, Dario Faggella, Marco Giovenale, EdaÖzbakay, Cristina Pasqua, Francesca Perinelli, Antonio Francesco Perozzi, Antonio Sinisi, Ivan Talarico, Damiano Torre, Cristina Venneri

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IL LIBRO
Contenere moltitudini non è contraddizione. Contraddirsi non è contraddirsi. La letteratura non è una: il singolare è bandito. Non c’è letteratura. Soprattutto non c’è Letteratura. Ci sono letterature: impossibile contarle. Si può imboccare una via. Se ne possono imboccare molte. Ci si può soltanto perdere. Se non ci si perde, si rischia di arrivare. Di conseguenza: la tentazione di stare, la letteratura, la Letteratura. Il multiperso non sta.
Nel multiperso ci si sposta.

https://multiperso.wordpress.com

https://piedimoscaedizioni.com/catalogo/collane/glossa/multiperso-antologia-di-microfinzioni/

LA COLLANA
glossa è una collana a margine dirottata da Carlo Sperduti: a margine della collana di narrativa ‘ossa’ di pièdimosca edizioni; a margine della letteratura e dell’editoria attuali.
glossa si occupa di prose brevissime, con un’attenzione particolare alla sperimentazione e alla scrittura pura e una vocazione all’eterogeneità.
glossa sceglie la forma brevissima in quanto campo privilegiato di ricerca, sospensione, deragliamento, mistero, esattezza, stile, densità, spostamento.
glossa nasce dalla convinzione che non esista una definizione di letteratura ma che le sue definizioni siano, al contrario, potenzialmente infinite: vorrebbe contenerle tutte, ne propone alcune, le mette tutte in discussione.

https://www.piedimoscaedizioni.com/categoria/collane/glossa/

evento fb: https://facebook.com/events/s/il-multiperso-a-roma-studio-ca/923101948692892/

il “multiperso” a roma: il 22 febbraio allo studio campo boario

https://facebook.com/events/s/il-multiperso-a-roma-studio-ca/923101948692892/

Mercoledì 22 febbraio, alle ore 18:00
a Roma, presso lo Studio Campo Boario
(Viale del Campo Boario 4a)

presentazione del primo titolo della collana ‘glossa’, di pièdimosca edizioni:

MULTIPERSO. Antologia di microfinzioni
(pièdimosca, 2022)

introduzione e interventi del dirottatore della collana,
Carlo Sperduti

letture di
Fiammetta Cirilli, Angelo NGE Colella, Luigi Di Cicco, Dario Faggella, Marco Giovenale, Eda Özbakay, Cristina Pasqua, Francesca Perinelli, Antonio Francesco Perozzi, Antonio Sinisi, Ivan Talarico, Damiano Torre, Cristina Venneri

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IL LIBRO
Contenere moltitudini non è contraddizione. Contraddirsi non è contraddirsi. La letteratura non è una: il singolare è bandito. Non c’è letteratura. Soprattutto non c’è Letteratura. Ci sono letterature: impossibile contarle. Si può imboccare una via. Se ne possono imboccare molte. Ci si può soltanto perdere. Se non ci si perde, si rischia di arrivare. Di conseguenza: la tentazione di stare, la letteratura, la Letteratura. Il multiperso non sta.
Nel multiperso ci si sposta.

https://multiperso.wordpress.com

https://piedimoscaedizioni.com/catalogo/collane/glossa/multiperso-antologia-di-microfinzioni/

LA COLLANA
glossa è una collana a margine dirottata da Carlo Sperduti: a margine della collana di narrativa ‘ossa’ di pièdimosca edizioni; a margine della letteratura e dell’editoria attuali.
glossa si occupa di prose brevissime, con un’attenzione particolare alla sperimentazione e alla scrittura pura e una vocazione all’eterogeneità.
glossa sceglie la forma brevissima in quanto campo privilegiato di ricerca, sospensione, deragliamento, mistero, esattezza, stile, densità, spostamento.
glossa nasce dalla convinzione che non esista una definizione di letteratura ma che le sue definizioni siano, al contrario, potenzialmente infinite: vorrebbe contenerle tutte, ne propone alcune, le mette tutte in discussione.

https://www.piedimoscaedizioni.com/categoria/collane/glossa/

evento fb: https://facebook.com/events/s/il-multiperso-a-roma-studio-ca/923101948692892/

manca pochissimo: l’11 febbraio, dalla mattina alla sera, mercatino di libri @ studio campo boario (roma)

LIBRIDINE MARKET: libri nuovi e usati, fumetti, edizioni per ragazzi, riviste, piccola editoria, scritture di ricerca

Evento facebook:
https://www.facebook.com/events/419693076999128

Personalmente esporrò sul mio banchetto libri nuovi della Camera verde, e delle collane Syn (IkonaLíber), Chapbooks e UltraChapbooks (TIC Edizioni), oltre a copie – tutt’altro che facili da reperire – di testi e materiali miei, e altri libri (anche non di poesia) di vari generi e autori, usati e nuovi.

Tra i materiali presenti, ecco:

anticipazione: l’11 febbraio, dalla mattina alla sera, mercatino di libri @ studio campo boario (roma)

LIBRIDINE MARKET: libri nuovi e usati, fumetti, edizioni per ragazzi, riviste, piccola editoria, scritture di ricerca

Evento facebook:
https://www.facebook.com/events/419693076999128

Personalmente esporrò sul mio banchetto libri nuovi della Camera verde, e delle collane Syn (IkonaLíber), Chapbooks e UltraChapbooks (TIC Edizioni), oltre a copie – tutt’altro che facili da reperire – di testi e materiali miei, e altri libri (anche non di poesia) di vari generi e autori, usati e nuovi.

Tra i materiali presenti, ecco: