25 giugno, roma: “lettere dalla palestina” + “the bus driver (woman)”

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Detour APS e Circolo di San Lorenzo in collaborazione con AAMOD – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Demoratico ETS, Monica Maurer e Valeria Belli presentano

martedì 25 giugno
Circolo di San Lorenzo – Via dei Latini 73/75 –
ingresso libero

h 19.30 aperitivo
h20.30 Monica Maurer, Chiara Rapaccini e Fabrizio Burattini presentano

Lettere dalla Palestina, un film collettivo di Franco Angeli, Giuliana Berlinguer, Maurizio Carrassi, Giuliana Gamba, Roberto Gianarelli, Wilma Labate, Francesco Ranieri Martinotti, Citto Maselli, Mario Monicelli, Ettore Scola, Fulvio Wetzl (Italia 2016, 61’)
Mario Monicelli ci ha proposto di chiamarlo “lettere dalla Palestina” e non poteva immaginarsi un titolo più giusto. Abbiamo accettato tutti con entusiasmo. Il problema Palestina ci sta nel cuore da tanti e tanti anni. Nella sua complessità e in tutto quello che trascina con sé della storia recente dell’umanità. Direttamente e indirettamente.
Per cui a tutti noi di “cinema nel presente” è venuto naturale pensare a un nuovo film collettivo che documentasse la condizione atroce che vive oggi quel popolo

Intervengono gli autori: Wilma Labate, Franco Angeli e Maurizio Carrassi.

The bus driver (Women) di Iyad Alasttal (Palestina 2016, 15’)
Il corto segue la vita quotidiana e il lavoro di Salwa, che guida un pulmino per portare i bimbi all’asilo. Tra chiacchiere e risate, il tragitto si snoda tra le stradine di Gaza mentre Salwa sfata tutti i pregiudizi sulle donne arabe-musulmane svelando un’incredibile fiducia nel futuro.


Vent’anni fa il cinema italiano del presente era interessato a documentare la complessità della realtà palestinese in tutte le sue sfumature. Vent’anni fa c’erano artisti e intellettuali italiani con a cuore le atroci condizioni di vita dei palestinesi della Cisgiordania. Vent’anni si spedivano “Lettere dalla Palestina” (titolo suggerito da Mario Monicelli) per raccontare che da quella occupazione militare e da quella oppressione colonialista non sarebbero mai potuti nascere due Stati per due Popoli. La road map di Oslo si è trasformata in una road map per la pulizia etno-culturale dei palestinesi dalle loro terre mentre non ci sono più artisti e intellettuali italiani a filmare l’incubo senza fine degli abitanti di Gaza e della West Bank. L’Europa silenzia il rumore delle armi americane usate da Israele. Le donne, gli uomini e i bambini protagonisti di questi due film hanno perso, oggi, ogni motivo per avere fiducia in noi occidentali.