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1973-77, milano: la “mostra incessante per il cile”

un articolo di Roberta Garieri

http://www.hotpotatoes.it/2021/11/11/solidarieta-transatlantiche-la-mostra-incessante-per-il-cile/

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Il concept della “mostra incessante” rispondeva dunque a un desiderio collettivo di sperimentazione e cambiamento. Artisti, collettivi, spesso in collaborazione con associazioni e gruppi militanti, realizzarono interventi dentro e fuori la galleria, creando un tessuto sociale che oltrepassò i limiti fisici e concettuali dello spazio espositivo – soprattutto a partire dalla seconda stagione del 1974/1975. I promotori di questo risveglio collettivo furono principalmente Giovanni Rubino e Corrado Costa, con Gigliola Rovasino, un piccolo gruppo che in seguito si allargò includendo altri partecipanti.
Il primo evento inaugurale si svolse dal 18 ottobre al 5 novembre del 1973 negli spazi della galleria e prevedeva interventi di Rubino, Costa ed Emilio Villa su Cartoons for the Cause, un catalogo di illustrazioni politiche dell’artista dell’Ottocento inglese Walter Crane. Nello specifico, si trattava di un lavoro collettivo a sei mani: i fotomontaggi di Rubino e i contributi scritti di Costa e del poeta e critico d’arte Emilio Villa.
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3 maggio, h. 20, teatro di villa torlonia: “passeggero bolaño”, di pippo di marca

FOCUS BOLAÑO

a cura di PIPPO DI MARCA

Venerdì 3 maggio, ore 20, al Teatro di Villa Torlonia (ingresso da Via Lazzaro Spallanzani 1/a), ci sarà il secondo appuntamento di un ‘trittico’ di letture sceniche ideate e promosse da Pippo Di Marca, sotto l’egida del Teatro di Roma, atte a mettere a fuoco alcuni aspetti o passaggi cruciali dell'”universo” di Roberto Bolaño, il più visionario e radicale scrittore degli ultimi anni.

PASSEGGERO BOLAÑO (la nave dei sei personaggi)
Lettura Scenica di Pippo Di Marca

Produzione FlorianMetaTeatro

Si tratta di una ‘fantasia’. Di un viaggio di fantasmi. Un viaggio per nave. Un vascello fantasma che naviga in un mediterraneo spettrale, senza geografia alcuna. Nel quale il fantasma di Bolaño e quello di Pirandello, che non sono neppure certi della loro identità, sembrano incontrarsi e sovrapporsi, mentre verso di loro, ‘contro’ di loro avanzano sei personaggi altrettanto fantasmatici, con fattezze e posture e modi che ricordano i ‘sei personaggi’, e ingaggiano con i loro presunti autori una ‘battaglia’ piena di interrogativi e di interrogatori intorno alla loro identità, non alla propria, di personaggi: vogliono sapere se sono realmente Bolaño o Pirandello; e se non lo sono, chi sono? chi vorrebbero essere? per chi vorrebbero spacciarsi?

* Nota su “Focus Bolaño”:

Il trittico su e da Bolaño è l’ennesima ‘manifestazione’ dell’innamoramento che negli ultimi dieci o quindici anni mi sono preso per questo grande scrittore cileno morto appena cinquantenne nel 2003. Un innamoramento paragonabile a quelli da cui fui ‘invasato’ in gioventù e che provocarono le passioni che mi hanno sostenuto e alimentato in tanti spettacoli e avventure teatrali; mi riferisco in particolare a Lautréamont, a Duchamp, a Joyce, a Beckett, a Bernhard. Come è noto, sono stato il primo in Italia a metterlo in scena, a partire dal 2009, in più occasioni, le ultime delle quali sono state “La parte di Bolaño: il quinto cavaliere” (Teatro India, 2012) e proprio il testo con cui si apre il trittico, “La linea spezzata della tempesta” (Circolo dei Lettori, Torino, 2014).

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N.b.: il prossimo appuntamento del trittico sarà martedì 14 maggio, con “Dolores, la madre dei poeti” lettura scenica di Anna Paola Vellaccio

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