Archivi tag: antifascismo

il 25 aprile della partigiana luciana romoli: “mi sono ribellata al fascismo a 8 anni”

Il 25 aprile della Partigiana Luciana Romoli: “Mi sono ribellata al fascismo a 8 anni”

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https://www.fanpage.it/roma/25-aprile-a-roma-sfregio-alla-lapide-di-forte-bravetta-partigiano-stupratore-assassino/

un video di ricostruzione e memoria: assolutamente da ascoltare

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antifascisti sempre: frame da un video di andrea semerano / la camera verde / 25 aprile 2024


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oggi, 18 aprile, a roma: presentazione del libro di davide conti, “fascisti contro la democrazia”

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18 aprile, roma, presentazione del libro di davide conti, “fascisti contro la democrazia”

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c’è questa notizia… / christian raimo. 2024

C’è questa notizia che mi riguarda ma forse non riguarda solo me.
Ieri l’ha battuta l’Ansa e dice: “In merito alle dichiarazioni rilasciate da Christian Raimo in tv nel corso della trasmissione “L’aria che tira” l’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio, per la parte di competenza, ha già avviato nei giorni scorsi un approfondimento interno. Ogni docente è prima di tutto e sempre un educatore e la scuola non può condividere nessuna forma di violenza, anche verbale, nel rispetto dei valori che sono propri della nostra Costituzione”.
Mi vengono da dire due cose. Una sul metodo e una sul merito.
Rispetto al metodo: il ministro Valditara mostra quanto rischia di diventare violenta l’autorità, ma diciamo anche il potere, quando non ha autorevolezza né capacità di ascolto e di dialettica. Per le dichiarazioni che ho fatto in trasmissione – e non a scuola, ovviamente – ho ricevuto violente dichiarazioni minatorie di parlamentari leghisti e di Fratelli d’Italia. E striscioni di minacce di gruppi ultras neonazisti e gruppi di studenti di organizzazioni neofasciste con altri striscioni sotto scuola, tutti a volto coperto. Anche se famigliari, amici, colleghi, compagni, avvocati insistono che dovrei esserlo, io non sono preoccupato per le minacce personali, ma per il gioco democratico e il senso delle istituzioni.
Un ministro dovrebbe difendere tout-court un docente minacciato da gruppi neonazisti invece di avviare un approfondimento interno, e invece finisce proprio per accodarsi agli striscioni intimidatori, e lasciare che gli uffici scolastici regionali vengano usati in modo esattamente contrario alla loro funzione; non prendere parola invece quando davvero la violenza fisica viene esercitata sulla comunità scolastica, come è accaduto a Pisa poco più di un mese fa.
Nel merito. Non so quale costituzione abbiano come riferimento Valditara o altri rappresentanti di governo. Quella per cui insegno è nata dalla lotta di partigiane e partigiani che hanno combattuto fascismi e nazismi. A scuola spero di educare alla libertà (art.2) e alla giustizia (art.3); non al merito, non all’assimilazione o all’umiliazione, che sembrano l’orizzonte pedagogico del ministro Valditara. Del resto l’articolo 33 garantisce la libertà d’insegnamento, e ognuno ha il suo stile educativo.
Il mio prova a ispirarsi ai testi che ho la fortuna di leggere e ristudiare con i miei studenti, di antifascisti come Giacomo Matteotti, George Orwell, Antonio Gramsci, Italo Calvino, Ada Gobetti, Beppe Fenoglio, di emozionarmi con loro per la testimonianza dei milioni di persone spesso sconosciute che hanno dedicato la loro vita a contrastare i nazismi, e raccontare il senso di quell’impegno. Anche io l’ho imparato a scuola e all’università. Da quando a sette anni ci portarono con la mia classe delle elementari al Quirinale a fare un incontro con il presidente della repubblica Sandro Pertini, e per prepararci leggemmo con il maestro il suo diario di lotta, Sei condanne e due evasioni; a quando mi sono addottorato sulla storia della scuola democratica, facendo ricerca sul dibattito sull’educazione che avveniva nelle Repubbliche partigiane e sulle idee e pratiche di tanti docenti, intellettuali, maestri e maestre che tradussero il loro impegno antifascista in vocazione pedagogica, come Gianni Rodari, Mario Lodi, Margherita Zoebeli, Emilio Lussu, Emma Castelnuovo… 
Ho imparato dalla storia di Aldo Capitini, a cui ho dedicato una parte importante del mio ultimo libro, Scuola e resistenza, il valore antifascista della nonviolenza e del pacifismo. Ma ho imparato dalla lezione anche biografica di Marc Bloch o da quella storiografica di Claudio Pavone, quello di violenza giusta e necessaria, che è il senso della Resistenza. L’opposto della violenza fascista, fine a sé stessa, virilista e “purificatrice”; quella dei partigiani, in Italia, in Europa, è stata un’azione dolorosa ed estrema per contrastare il dominio della violenza cieca fino al genocidio. Cosa fare del resto quando gli strumenti dello stato liberale non fermano i fascisti, come accadde nel ’22 con la marcia su Roma, o nel ’24 con l’omicidio Matteotti, e come è continuato a accadere in molte parti del mondo anche dopo la caduta dei fascismi storici? Sono del resto le stesse ragioni per cui ha preso le armi e rischiato la vita, credo, anche Luigi Valditara, padre del ministro – lui stesso lo ricorda spesso – come militante delle Brigate Garibaldi quasi 80 anni fa.
Cosa fare oggi di questa storia complessa e importante, cosa farne nel nostro ruolo di educatori? In Italia abbiamo avuto un’amnistia dei criminali fascisti, promossa da Palmiro Togliatti, ministro di grazia e giustizia del governo nato dal Cln a guida De Gasperi. Ma è possibile confondere amnistia e amnesia? Il principio greco del mé mnesikakein, non serbare rancore, o quello romano della legge d’oblio, lex oblivionis, ci danno un oriente etico per la nostra democrazia che nasce alla fine di una guerra civile.
Però questa pratica di pedagogia civile non significa cancellare l’imprescindibile impegno del contrasto al fascismo e al nazismo, quando si ripresentano in Europa: dalla Germania all’Ungheria, dall’Olanda anche all’Italia, i movimenti che si ispirano dichiaratamente al nazismo e al neonazismo prendono forza, acquistano militanti, trovano indulgenza e alle volte persino complicità dai governi. Contrastarli con la testimonianza quotidiana, e ricordare in classe quanti hanno anche perso la vita per combattere questa ideologia, fa parte, sarà d’accordo, della nostra responsabilità professionale e civica. È quello che ci chiede la costituzione, siamo d’accordo?
Colgo l’occasione di questo scambio, che mi auguro di poter archiviare in fretta come uno dei soliti scivoloni comunicativi del governo, e spero di incontrare di persona il ministro Valditara alla manifestazione del 25 aprile a Milano. È un militante della Lega, e mi sembra che il suo partito stia ritrovando la sua originaria ispirazione federalista e antifascista. Magari discuteremo dal vivo, da educatori, anche lui insegna e sa sicuramente riconoscere le virtù dell’elenchos socratico.

appello in favore di luciano canfora | dal blog ‘via lepsius’

Faccio mio e rilancio il seguente appello in favore di Luciano Canfora (per firmare l’appello è possibile scrivere all’indirizzo email  appellosostegnocanfora@gmail.com): Il prossim…
→ continua qui: Appello in favore di Luciano Canfora | Via Lepsius

oggi, 19 marzo, a milano, presso la libreria pontremoli: presentazione di “piero gobetti editore. il logo ritrovato” + mostra di materiali gobettiani

Mese gobettiano per la Libreria Antiquaria Pontremoli (Milano, via Cesare Balbo 4):
OGGI, martedì 19 marzo, alle ore 18:30 la libreria ospita la presentazione del libro di Franco Corleone Piero Gobetti editore. Il logo ritrovato (Edizioni Menabò, 2023), con la partecipazione di Pier Luigi Vercesi. Tutti i dettagli nella locandina e in calce.

In occasione dell’incontro e dei cento anni dalla pubblicazione di La Rivoluzione Liberale. Saggio sulla lotta politica in Italia (Cappelli, 1924), esce inoltre il terzo numero di “Appuntamento con l’autore” dedicato a Piero Gobetti e alle sue edizioni.

Cliccare QUI per accedere al pdf. La lista è consultabile anche online, sul sito della libreria.

Per qualsiasi informazione, scrivere a info@libreriapontremoli.it o telefonare al numero 02 58103806.

19 marzo, milano, pontremoli: presentazione di “piero gobetti editore. il logo ritrovato” + mostra di materiali gobettiani

Mese gobettiano per la Libreria Antiquaria Pontremoli (Milano, via Cesare Balbo 4):
martedì 19 marzo alle ore 18:30 la libreria ospita la presentazione del libro di Franco Corleone Piero Gobetti editore. Il logo ritrovato (Edizioni Menabò, 2023), con la partecipazione di Pier Luigi Vercesi. Tutti i dettagli nella locandina e in calce.

In occasione dell’incontro e dei cento anni dalla pubblicazione di La Rivoluzione Liberale. Saggio sulla lotta politica in Italia (Cappelli, 1924), esce inoltre il terzo numero di “Appuntamento con l’autore” dedicato a Piero Gobetti e alle sue edizioni.

Cliccare QUI per accedere al pdf. La lista è consultabile anche online, sul sito della libreria.

Per qualsiasi informazione, scrivere a info@libreriapontremoli.it o telefonare al numero 02 58103806.

lettera dei docenti del liceo artistico russoli di pisa

La lettera dei docenti del Liceo Artistico Russoli di Pisa:

UNA GIORNATA DI INAUDITA VIOLENZA DI FRONTE AL LICEO RUSSOLI DI PISA

Gentile redazione,
scriviamo di getto questa lettera, sperando che venga pubblicata.
Siamo docenti del Liceo Artistico Russoli di Pisa e oggi siamo rimasti sconcertati da quanto accaduto in via San Frediano, di fronte alla nostra scuola. Studenti per lo più minorenni sono stati manganellati senza motivo perché il corteo che chiedeva il cessate il fuoco in Palestina, assolutamente pacifico, chissà mai perché, non avrebbe dovuto sfilare in Piazza Cavalieri. Gli agenti in assetto antisommossa avevano chiuso la strada e attendevano i ragazzi con scudi e manganelli, mentre dalla parte opposta le forze dell’ordine chiudevano la via all’altezza di Piazza Dante. In via Tavoleria un’altra squadra con scudi e manganelli.
Proprio di fronte all’ingresso del nostro liceo, hanno fatto partire dapprima una carica e poi altre due contro quei giovani con le mani alzate. Non sappiamo se siano volate parole forti, anche fuori luogo, d’indignazione e sdegno, fatto sta che, senza neanche trattare con gli studenti o provare a dialogare, abbiamo assistito a scene di inaudita violenza. Ci siamo trovati ragazze e ragazzi delle nostre classi tremanti, scioccate, chi con un dito rotto, chi con un dolore alla spalla o alla schiena per manganellate gentilmente ricevute, mentre una quantità incredibile di volanti sfrecciava in Via Tavoleria.
Come educatori siamo allibiti di fronte a quanto successo oggi. Riteniamo che qualcuno debba rispondere dello stato di inaudita e ingiustificabile violenza cui sono stati sottoposti cento/duecento studenti scesi in piazza pacificamente: perché si è deciso di chiuderli in un imbuto per poi riempirli di botte? Chi ha deciso questo schieramento di forze, che neanche per iniziative di maggior partecipazione e tensione hanno attraversato la nostra città?
Oggi è stata una giornata vergognosa per chi ha gestito l’ordine pubblico in città e qualcuno ne deve rispondere.

rifugiati in libia _ elementi sulla situazione

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da Baobab Experience:

È successa una cosa importante e quindi i media italiani non ne parlano.

Dopo un anno e mezzo di detenzione arbitraria nel campo di Ain-Zara nella Libia occidentale 225 rifugiati sono stati rilasciati.

Stiamo parlando di rifugiati in Libia, rinchiusi per 18 mesi e costretti ai lavori forzati per la costruzione di opere pubbliche. Dalla mattina alla sera, in un caldo atroce, sottoposti a violenza.

“Non c’è stato nessun processo, nessuna accusa, niente. Le persone sono state semplicemente rinchiuse: una punizione per aver protestato fuori dall’ufficio dell’UNHCR”.

Così il portavoce del gruppo Refugees in Libya, David Yambio.

Ma facciamo un passo indietro.

Dopo che nell’ottobre del 2021, le forze di sicurezza libiche e i gruppi miliziani di Tripoli fecero irruzione nel quartiere di Gargaresh, sparando e razziando abitazioni di rifugiati e migranti provenienti dall’Africa subsahariana (un rastrellamento di oltre 5 mila persone) migliaia di rifugiati si rivolsero all’ufficio UNHCR di Tripoli chiedendo protezione immediata.

Il 10 gennaio 2022, dopo 3 mesi di sit-in pacifico, trascorsi senza ricevere nessuna risposta da parte dell’organizzazione ONU, i manifestanti vengono brutalmente sgomberati e deportati nel centro di Ain-Zara.

Da UNHCR Libia ancora silenzio e immobilismo.

Il portavoce di quel movimento ha potuto mettersi in salvo in Europa solo attraversando con un gommone il Mediterraneo, come ogni altro disperato che cerca di fuggire dall’inferno libico.

E’ grazie a lui e alla sua ostinazione che, una volta in Europa, sono continuate le proteste e le rivendicazioni per il rilascio degli innocenti.

Un totale di circa 20.000 persone è detenuto nei 14 campi di internamento ufficiali dell’autorità libica per le migrazioni. Si stima che ci siano altrettanti prigionieri nei campi non ufficiali gestiti da milizie di stampo mafioso in Libia.

I governi italiani, tutti, ne sono e ne sono stati sempre consapevoli.

I governi italiani, tutti, sono complici di schiavitù, violenza, abuso.

Baobab Experience è orgogliosa di essere – sempre, sin dall’inizio – al fianco di David Yambio e del movimento Refugeesinlibya.

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Per donare con bonifico bancario:
Baobab Experience
Iban: IT60I0501803200000016788945
BIC/SWIFT: CCRTIT2TXXX

Per donare con PayPal clicca qui

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La situazione è gravissima. Il tentativo di fuga non è solo via mare, alcuni tentano la strada del deserto.

da
https://www.facebook.com/reel/1337787480469611

roma, 13 giugno: carlo e nello rosselli_ “giustizia e libertà, per questo morirono, per questo vivono”

 

cliccare per ingrandire

Tavola rotonda e inaugurazione della mostra dedicata ai Fratelli Rosselli

in occasione della ricorrenza dell’assassinio di Carlo e Nello Rosselli
(avvenuto a Bagnoles-de-l’Orne il 9 giugno 1937)

CARLO e NELLO ROSSELLI
“Giustizia e Libertà, per questo morirono, per questo vivono”
Mostra e iniziativa a cura della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli
e della FIAP – Federazione Italiana Associazioni Partigiane

Martedì 13 Giugno 2023

ore 15:30 Tavola Rotonda e Presentazione della pubblicazione:
«Le Brigate Rosselli nella Resistenza a Firenze», Quaderni Rosselli

a seguire
alle ore 17:30 Inaugurazione della Mostra

presso:

Casa della Memoria e della Storia – Via S. Francesco di Sales 5, Roma

mostra aperta al pubblico dal 13 al 27 giugno 2023, dal lunedì al venerdì dalle ore 10. alle ore 19:30

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In occasione dell’inaugurazione: 

saluti di Miguel Gotor, Assessore alla Cultura Roma Capitale

Intervengono:
Luca Aniasi – Presidente Fiap
Valdo Spini – Presidente Fondazione Circolo Fratelli Rosselli
Lucio Villari – Storico
Nicola Terracciano – Storico
Salvatore Rondello – Presidente Circolo Giustizia e Libertà Roma
Francesco Maria Fabrocile – Storico
Cinzia Bellone – Fondazione Circolo Fratelli Rosselli
Luca Menconi – Curatore della pubblicazione QCR
Bianca Cimiotta Lami – Vice Presidente Fiap

In collaborazione con
la Fondazione Giacomo Matteotti, la Fondazione G.E. e V. Modigliani, il Circolo Giustizia e Libertà – Roma, il Circolo Fratelli Rosselli – Roma, e le Associazioni della Casa della Memoria e della Storia: Aned, Anei, Anpc, Anpi, Anppia, Circolo Gianni Bosio, Irsifar. 

* Continua a leggere

oggi alle 15:00, all’archivio di stato di roma: “occupazione e resistenza: roma 1943-44. storie e documenti”

OGGI, mercoledì 31 maggio 2023 alle ore 15:00 sarà inaugurata nella sala Alessandrina dell’Archivio di Stato di Roma, corso Rinascimento 40, la mostra OCCUPAZIONE E RESISTENZA: ROMA 1943-1944. STORIE E DOCUMENTI, frutto della collaborazione tra l’Archivio di Stato di Roma e il Museo storico della Liberazione.
La mostra ripercorre i nove mesi dell’occupazione attraverso documenti poco noti conservati dai due Istituti.

Il percorso espositivo si articola in sei tematiche: “Roma divisa”, “Rastrellamenti”, “Delazione”, “Stampa clandestina”, “Azioni partigiane e repressione” e “Partigiani”. Una sezione specifica è dedicata all’eccidio delle Fosse Ardeatine, con il contributo documentario del progetto ViBiA (Virtual Biographical Archive – Fosse Ardeatine).

Contestualmente si svolgerà un incontro di studio, dalle ore 15:30 alle 17:00, sulle fonti documentarie conservate nei due Istituti e sul progetto ViBiA, realizzato dal Museo storico della Liberazione con l’Università degli studi di Roma Tor Vergata.
Interverranno Antonio Parisella, presidente del Museo storico della Liberazione, Luca Saletti, tra i curatori della mostra, Alessia Glielmi, responsabile dell’archivio del Museo storico della Liberazione.
Modera Michele Di Sivo, direttore dell’Archivio di Stato di Roma.
Concluderà Micaela Procaccia, componente del Consiglio direttivo del Museo storico della
Liberazione.
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 9 giugno e riaprirà dal 7 settembre, per l’ottantesimo anniversario dell’occupazione di Roma, e potrà essere visitata fino all’8 ottobre 2023.

Per informazioni: as-rm.mostre@cultura.gov.it
Prenotazioni per le scuole: as-rm.didattica@cultura.gov.it
Sito web: https://www.archiviodistatoroma.beniculturali.it

Comunicato stampa:
https://slowforward.files.wordpress.com/2023/05/comunicato-stampa-resistenza_230526_142812.pdf

15 aprile, roma, assemblea pubblica “smash the borders”

#SmashTheBorders
Quarta Assemblea Pubblica
15 aprile – Roma, Piazza Vittorio, ore 11:30
Per uno spazio di azione pubblica locale, verso il 18 aprile e oltre

Dopo la manifestazione di piazza Esquilino nelle giornate immediatamente successive alla strage di Cutro abbiamo promosso diverse assemblee partecipate da student3, realtà antirazziste, civil fleet e movimenti ecologisti, pacifisti e transfemministi, spazi sociali e reti territoriali, con l’obiettivo di aprire uno spazio di agibilità e di mobilitazione cittadino.

Il 15 aprile si terrà la quarta di queste assemblee costituenti, con l’obiettivo di aggiornare e costruire insieme a quanti e quante interessate questo nascente spazio di azione locale contro ogni frontiera, per una città accogliente.

Per agire contro il Decreto “Cutro”, a partire dalla conversione in legge che inizia il 18 aprile al Senato

Abbiamo pensato inoltre di dedicare questo 4* incontro a promuovere una prima azione cittadina il 18 aprile quando appunto partirà l’iter di approvazione del cosiddetto “Decreto Cutro” al Senato, con il quale il governo tenta di ripristinare le logiche dei “decreti sicurezza” del 2018, cancellando gli obblighi costituzionali e internazionali che lo stato italiano è tenuto a osservare con un intento punitivo verso i migranti, i soccorritori e chi osa disobbedire.

Con l’entrata in vigore del Decreto Cutro infatti:
– si raddoppiano i tempi della detenzione amministrativa e si prevede l’aumento in tutte le regioni del centri di espulsione
– si cancellano le garanzie per alcuni casi di espulsione, si azzerano le possibilità di chiedere e rinnovare la protezione speciale
– si accelerano le procedure di affidamento dei Centri di accoglienza straordinaria
– si introducono norme punitive per ostacolare i salvataggi in mare e senza alcun intervento sulle maggiori criticità connesse al sistema di ingressi che continua a rappresentare dal 2002 un ostacolo all’apertura di nuovi canali regolari per lavoro e studio e alla tutela per le migrazioni forzate

Siamo partiti dalla strage di Cutro, l’ennesima strage di questa lunga scia di violenza delle frontiere alzate dalle politiche italiane ed europee sulle migrazioni, che militarizzano ed esternalizzano confini, e costruiscono esclusione e criminalizzazione, contro le quali la nostra forza sta nell’agire in rete e in uno spazio condiviso e aperto.

Pensiamo che sia una tappa importante essere presenti in piazza a Roma contro il decreto durante l’apertura della discussione al Senato, e agendo anche con future iniziative di resistenza alla sua applicazione. Ci rivolgiamo per questo a quanti e quante possano partecipare per costruire un presidio partecipato contro queste politiche repressive ed ingiuste.

xii disposizione – oggi, 12 aprile, alla casa della memoria e della storia (roma)

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xii disposizione – il 12 aprile alla casa della memoria e della storia

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