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a milano: “fluxus, arte per tutti” (dalla collezione luigi bonotto)

da ArteMagazine:

https://artemagazine.it/2022/11/22/museo-novecento-di-milano-fluxus-arte-per-tutti-edizioni-italiane-dalla-collezione-luigi-bonotto/

In mostra sono esposte edizioni di: Eric Andersen, Ay-O, Joseph Beuys, George Brecht, John Cage, Giuseppe Chiari, Philip Corner, Willem De Ridder, Jean Dupuy, Robert Filliou, Albert M. Fine, Henry Flynt, Ken Friedman, Al Hansen, Geoffrey Hendricks, Dick Higgins, Joe Jones, Allan Kaprow, Milan Knizak, Alison Knowles, Jackson Mac Low, George Maciunas, Walter Marchetti, Jonas Mekas, Larry Miller, Charlotte Moorman, Claes Oldenburg, Yoko Ono, Nam June Paik, Ben Patterson, Dieter Roth, Takako Saito, Tomas Schmit, Carolee Schneemann, Mieko Shiomi, Gianni-Emilio Simonetti, Daniel Spoerri, Ben Vautier, Wolf Vostell, Robert Watts, Emmett Williams e altri.

articolo completo e informazioni qui: https://artemagazine.it/2022/11/22/museo-novecento-di-milano-fluxus-arte-per-tutti-edizioni-italiane-dalla-collezione-luigi-bonotto/

paik / vostell: video duet

Sandro Ricaldone

VIDEO DUET
Nam June Paik e Wolf Vostell
I pionieri della Video Arte
a cura di Gianluca Ranzi
Dep Art Out, Ceglie messapica
29-31 agosto 2022

Il 29, 30 e 31 agosto, dalle 19 alle 21, occhi puntati sui pionieri della videoarte Nam June Paik e Wolf Vostell, in dialogo, anzi, in “Video Duet”, a cura di Gianluca Ranzi.

Nato nel 1932 a Seoul e morto a Miami nel 2006, Nam June Paik è stato uno degli artisti più influenti della seconda metà del XX secolo, a partire dalle sue sperimentazioni nell’ambito del movimento Fluxus. Per “Video Duet” sarà presentato l’omaggio di Nam June Paik all’amico Joseph Beuys, un filmato manipolato elettronicamente della loro performance tenuta il 2 giugno 1984 alla Sogetsu Hall di Tokyo. Il video, presente nella videoteca della Fondazione Mudima, che nel 1990 ha ospitato la personale dell’artista coreano e nel 1994 ha curato la sua mostra all’Arengario di Milano, evidenzia l’interazione performativa tra la vocalizzazione sciamanica di Beuys e l’esecuzione di Paik al pianoforte di motivi classici e di canzoni tradizionali giapponesi. «La visualizzazione del suono, l’intermedialità e la mobilitazione fantastica del linguaggio ottenuta attraverso la tecnologia, contraddistinguono l’opera di Paik e raggiungono in questo video una particolare intensità poetica».

Rimaniamo ancora nel Fluxus con Wolf Vostell (1932-1998), che fu tra i promotori dell’Happening in Europa e, dal 1959, iniziò a realizzare opere con il coinvolgimento attivo dei media tecnologici, manipolando televisori e apparecchi audio-visivi di ogni sorta, spesso inserendoli all’interno delle sue action-dé-coll/age. Nel video di Endogene Depression, qui nella versione presentata nel 1980 all’Institute of Contemporary Art di Los Angeles, la presenza dei televisori, inglobati nel cemento, alcuni dei quali accesi e con il suono e l’immagine manipolati elettronicamente, è associata al girovagare dei tacchini, a sottolineare il contrasto tra l’artificialità della macchina e la verità del mondo naturale. «A differenza di Paik, come emerge da questo video, Wolf Vostell si preoccupa quindi di criticare gli effetti imposti dalla televisione come rituale schizofrenico e alienante».

sun in your head / wolf vostell. 1963

a napoli, fino al 7 giugno: fluxus, arte totale

Immagine tratta dall’opera “ritratto di George Maciunas” di Ben Patterson 1989

FLUXUS – ARTE TOTALE

13 maggio – 7 giugno 2022
Vernissage 13 maggio, ore 19:30
FrameArsArtes – Corso Vittorio Emanuele, 525 – Napoli

In occasione del ’60 anniversario della nascita di Fluxus, FrameArsArtes e Pari&Dispari- Archivio propongono la mostra FLUXUS – ARTE TOTALE.

Il movimento internazionale Fluxus, promosso da George Maciunas, nasce 60 anni fa con il Fluxus Internationale Festspiele Neuester Musik di Wiesbaden del 1962, rivoluzionando il linguaggio dell’arte e fondendo le istanze rinnovatrici culturali, sociali e politiche in un unico fronte d’azione. Fluxus, fortemente influenzato da Marcel Duchamp e dalle idee di John Cage sulla sperimentazione, perviene all’ARTE TOTALE, idea fondamentale per tutta l’arte contemporanea, con la contaminazione della pratica estetica, unendo diversi media e diverse discipline artistiche, performance, musica sperimentale/rumorismo pittura, fotografia, letteratura, teatro, danza.

Gli artisti di tale movimento, abbandonando ogni concezione specialistica e ogni divisione tra le ideologie e le competenze, esprimono la casualità e la quotidianità delle cose: non si basano sullo studio di oggetti privilegiati ma rappresentano l’arte attraverso un concetto ludico, non basato su valori estetici, per concentrarsi su humor e non-sense.

Il Fluxus conosce una diffusione planetaria, dall’America all’Europa, dal Giappone alla Corea e si estende presto anche in Italia. Tra i principali artisti, oltre a quelli presenti nell’esposizione, si ricordano Nam June Paik, Wolf Vostell, Daniel Spoerri, John Cage, Yoko Ono, Silvano Bussotti, Charlotte Moorman, Al Hansen, Geoffrey Hendricks, Joe Jones, Dieter Roth, Takako Saito, Bob Watts.

Il legame tra il movimento Fluxus e l’Italia diventa molto stretto negli anni ’70, quando gli artisti trovano collezionisti, editori, galleristi che con entusiasmo sostengono le loro produzioni. Tra questi spicca la figura di Rosanna Chiessi.

Rosanna Chiessi è stata editrice, gallerista, promotrice di avanguardie artistiche e scopritrice di talenti. In cinquanta anni ha lavorato con artisti di tutto il mondo, in particolare dell’area concettuale italiana, poeti visivi, Azionismo Viennese, Fluxus, arte performativa e movimento Gutai.
La collaborazione di Rosanna Chiessi con i principali artisti Fluxus, come un “flusso ininterrotto” scorrerà dai primi anni ’70 in poi.

L’esposizione FLUXUS – ARTE TOTALE, rivolta principalmente all’aspetto grafico, settore in cui Fluxus seppe esprimere proposte di grande novità, contribuendo a fondare la comunicazione visiva contemporanea, intende ricordare la personalità di Rosanna Chiessi e il suo rapporto con gli artisti Fluxus, attraverso una corposa selezione di opere ed edizioni preziose prodotte da lei con la sua casa editrice Pari&Dispari.
Le edizioni, i multipli e i reperti delle performance sono spesso la sola concessione all’idea tradizionale di opera d’arte e rappresentano una testimonianza unica e fedele dello spirito di quel tempo e di quella cultura.

In esposizione opere di 11 protagonisti storici del movimento:
Eric Andersen, AY-O, Giuseppe Chiari, Philip Corner, Coco Gordon, Dick Higgins, Milan Knizak, Alison Knowles, Jackson Mac Low, Ben Patterson ed Emmett Williams.

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vostell @ gammm

– wolf vostell. dé-coll/age[s]. 1963 [29-12-2019 .en]

– wolf vostell. skeleton. 1968 [30-12-2019 .en]

– wolf vostell. elektronischer de-coll/age. happening raum. 1968 [31-12-2019]

il libro della mostra “concreta 1” (accademia d’ungheria, 2018) è pubblicato, e disponibile online

concreta1_primapaginaDal 2 gennaio 2019
CONCRETA 1

a cura di Sebastiano Triulzi
collana «Medea», pp. 368
ISBN 978-88-31913-072
Diacritica Edizioni

Opera diffusa in modalità open access.

http://diacritica.it/wp-content/uploads/1.-CONCRETA-1-a-cura-di-S.-Triulzi.pdf

Si tratta della prima grande ricognizione intorno alle scritture di ricerca dagli anni Sessanta ai giorni nostri: scritture giocose, non allineate, disubbidienti, fino alle sperimentazioni concrete, asemiche e asemantiche (con opere di più di 60 artisti provenienti da tutto il mondo), scritture che testimoniano in primo luogo un intento di disubbidienza del senso e un tributo alla magia del segno. CONCRETA 1 non vuole essere un’indagine puramente storiografica di questo fenomeno, ma offrire invece una mappatura aggiornata della produzione di poeti e artisti visuali. Il suo precipuo scopo è quello di delineare una delle realtà più vive e innovative del nostro tempo: mai come oggi le scritture di ricerca rappresentano il tentativo più radicale di costituire una Babele, in senso linguistico e letterario, capace di demolire e mettere in crisi il sistema di finzione e di falsità della cosiddetta comunicazione. Si tratta di un arcipelago di distruttori e sperimentatori poetici che la Rete stessa ha connesso e legato fra loro. All’origine del presente volume sta la volontà di lasciare una traccia della mostra e del festival CONCRETA tenutisi a Roma a Palazzo Falconieri, e che ha visto avvicendarsi alcuni tra i più importanti poeti di questo tipo di produzione, come Carlo Bordini, Kinga Tóth, Mariangela Guatteri, Slávo Krekovič, Cia Rinne, Ladik Katalin, Gustav Sjöberg, Endre Szkárosi, Mária Ferenčuhová, Gunnar Berge, Sharon Mesmer, Joan Jönson, Silvia Tripodi, Luc Bénazet, Marco Giovenale, Éric Houser, Michele Zaffarano, Mario Moroni, Giulio Marzaioli, Mario Corticelli, Nanni Balestrini, Jean-Marie Gleize, Oswald Egger; i quali hanno scelto per l’occasione testi poetici e donato una parola, che funzioni da messaggio, pietra angolare, filo per orientarsi nel labirinto del contemporaneo. All’interno sono riportati anche gli atti del convegno CONCRETA 1 dedicato alle scritture di ricerca, con gli interventi di Andrea Cortellessa, Gianni Garrera, Giuseppe Garrera, Marco Giovenale, Simona Menicocci, Manuel Micaletto, Gilda Policastro, Fabio Teti, Sebastiano Triulzi.
Un volume che è indicazione imprescindibile di terre e territori poetici ai confini della parola e del senso.

Opere in mostra di Hansjörg Mayer, con le leggendarie edizioni “futura”, Timm Ulrichs, Klaus Burkhard, Max Bense, Reinhard Döhl, Bob Cobbing, Wolf Vostell, Ben Vautier, Ilse e Pierre Garnier, Eugen Gomringer, Hiro Kamimura, Yoko Ono, Augusto De Campos, Ferdinand Kriwet, Henri Chopin, Gerhard Rühm, Jiri Valoch, Endre Szkárosi, gli ungheresi Katalin Ladik, Anne Tardos, Tóth Kinga, Soós Gergő, Szilágyi Rudolf, gli italiani Emilio Villa, Carlo Belloli, Adriano Spatola, Arrigo Lora Totino, Anna Oberto, Giovanna Sandri, Patrizia Vicinelli, Irma Blank, Mirella Bentivoglio, Rosa Foschi, Luca Patella fino ai contemporanei Marco Giovenale, Mariangela Guatteri, Enzo Patti, Ivana Spinelli, Laura Cingolani, Francesco Aprile, Francesca Biasetton, Federica Luzzi, Rafael Gonzales, Jim Leftwich, John M. Bennett, Federico Federici, Matteo Fato, Carl Baker, Max Renkel, Axel Catalayud, Sacha Archer, Dirk Vekemans, Mike Getsiv, David Kjellin, Jay Snodgrass, Rosaire Appel, Lina Stern, Valeri Scherstjanoi, Petra Schulze-Wollgast, Dona Mayoora, Luis González Boix, Luc Fierens, Fabio Lapiana, Carmen Racovitza, per citarne alcuni: tedeschi, ungheresi, svizzeri, italiani, giapponesi, brasiliani, rumeni, russi, francesi, finlandesi, portoghesi, svedesi, canadesi, australiani, ucraini, polacchi, americani, insieme felici distruttori di tutte le lettere e di tutti gli alfabeti. Continua a leggere

festapoesia concreta (accademia d’ungheria in roma, 21 apr. – 5 mag. 2018): i materiali verbovisivi e l’incontro del 2 maggio

C O N C R E T A – FESTAPOESIA

21 aprile – 6 maggio

Accademia d’Ungheria in Roma
via Giulia 1

da un’idea di Giuseppe Garrera, István Puskás e Sebastiano Triulzi.
in collaborazione con Lorenzo de’ Medici The Italian International Institute
https://www.facebook.com/events/2110818065815317/

 

Quest’anno l’edizione di UrbsArt è dedicata alla lingua e alla poesia nelle sue varie forme: il 21 aprile 2018 inaugura il festival di poesia e musica CONCRETA-FESTAPOESIA. Una grande mostra, e ogni venerdì e sabato incontri di poesia (poeti dall’Ungheria, dall’Italia, dalla Svezia, dalla Norvegia, dalla Slovacchia, dalla Francia, dalla Germania, dalla Finlandia, dalla Polonia, dalla Repubblica Ceca, dagli USA), arte (esposizioni e omaggi monografici) e musica (concerti d’avanguardia e di ricerca sonora e visiva). Continua a leggere

theartview – duet with artist at 21er haus

 

At the centre of the 21er Haus exhibition Duet with Artist – Participation as Artistic Principle lie the audience and its role in the creation of a work of art. Historical and contemporary positions show how artists activate others and call them to action. To think of art as an essential part of life in which “everyone” can participate is not only fundamental to the understanding of art of the 20th and 21st centuries but is one of the fundamental democratic values ​​of our society. The exhibition addresses the active participation of visitors and encourages a critical and creative attitude. In some situations, the viewers perform an artistic act or become an art object themselves. Thus, evoked ideas can become the work of art, as can the execution of instructions or the collaboration with others. The exhibition expands upon the institution of the museum by calling for social action and creating space for encounters. A cooperation between the 21er Haus and the Morsbroich Museum in Leverkusen, Germany. Curated by Axel Köhne. Sep 27th, 2017 to Feb 04th, 2018.

With works by Vito Acconci, Robert Barry, Joseph Beuys, stanley brouwn, Angela Bulloch, John Cage, Claus Föttinger, Rodney Graham, Hans Haacke, Christine Hill, David Horvitz, Pierre Huyghe, Yves Klein, Tomas Kleiner, Krüger & Pardeller, Mischa Kuball, Dieter Meier, Bruce Nauman, Yoko Ono, OPAVIVARÁ!, David Shrigley, Gabriel Sierra, Juergen Staack, Rirkrit Tiravanija, Wolf Vostell, Franz West and Erwin Wurm.