PROSA IN PROSA Forse l’evento più rilevante degli ultimi 20 anni della poesia italiana, di Prosa in prosa, come accade con i classici, si è parlato e scritto molto di più di quanto il libro non sia stato in effetti letto. A partire da una definizione di Jean-Marie Gleize, Prosa in prosa tentava, nel 2009, anno della sua prima pubblicazione, di portare una ventata spiazzante sulla scena asfittica della letteratura italiana, attraverso il travalicamento del concetto stesso di genere letterario.
Da non confondersi assolutamente con poemetti in prosa, i testi qui compresi, installando la letteralità e l’insignificanza nel luogo in cui ci si attende massima significatività e figuralità, squadernavano le categorie con cui il pubblico legge la testualità lirica. Ma se questa rivoluzione rischia oggi di spegnersi nella generale dimenticanza, questa nuova edizione, arricchita di contenuti critici, torna a imporre il tentativo, sempre più necessario, di superare l’ultimo confine, quello tra letterario e letterale.
Martedì 6 ottobre, verso le 18:00, nello spazio unavetrina (in via del Consolato 12) si installa una mia pagina in prosa, Facilitazione, dalla sequenza inedita Oggettistica.
Come tutte le mostre della Vetrina, anche questa – interamente testuale – sarà presente una settimana (fino al 13 ottobre). Non c’è vernissage, di fatto. La natura della Vetrina è quella di esporre materiali senza clamore, senza fare ‘evento’.