Archivi tag: Luca Patella

la rassegna “fonosfera”: programma [1981]

Programma di performance e letture alla GNAM

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Foglio di programma della rassegna “Fonosfera”, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma). Il periodo è, presumibilmente, il settembre 1981.

Collezione Giuseppe Garrera

 

fabio sargentini inaugura la nuova sede de l’attico (1968)

 

Fabio Sargentini inaugura la nuova sede de L’Attico in via Cesare Beccaria 22 (piazzale Flaminio)

Intervallo ore 21: prosciutto e champagne

Cartoncino d’invito, 1968, cm 17 x 40
(Collezione Garrera)

il libro della mostra “concreta 1” (accademia d’ungheria, 2018) è pubblicato, e disponibile online

concreta1_primapaginaDal 2 gennaio 2019
CONCRETA 1

a cura di Sebastiano Triulzi
collana «Medea», pp. 368
ISBN 978-88-31913-072
Diacritica Edizioni

Opera diffusa in modalità open access.

http://diacritica.it/wp-content/uploads/1.-CONCRETA-1-a-cura-di-S.-Triulzi.pdf

Si tratta della prima grande ricognizione intorno alle scritture di ricerca dagli anni Sessanta ai giorni nostri: scritture giocose, non allineate, disubbidienti, fino alle sperimentazioni concrete, asemiche e asemantiche (con opere di più di 60 artisti provenienti da tutto il mondo), scritture che testimoniano in primo luogo un intento di disubbidienza del senso e un tributo alla magia del segno. CONCRETA 1 non vuole essere un’indagine puramente storiografica di questo fenomeno, ma offrire invece una mappatura aggiornata della produzione di poeti e artisti visuali. Il suo precipuo scopo è quello di delineare una delle realtà più vive e innovative del nostro tempo: mai come oggi le scritture di ricerca rappresentano il tentativo più radicale di costituire una Babele, in senso linguistico e letterario, capace di demolire e mettere in crisi il sistema di finzione e di falsità della cosiddetta comunicazione. Si tratta di un arcipelago di distruttori e sperimentatori poetici che la Rete stessa ha connesso e legato fra loro. All’origine del presente volume sta la volontà di lasciare una traccia della mostra e del festival CONCRETA tenutisi a Roma a Palazzo Falconieri, e che ha visto avvicendarsi alcuni tra i più importanti poeti di questo tipo di produzione, come Carlo Bordini, Kinga Tóth, Mariangela Guatteri, Slávo Krekovič, Cia Rinne, Ladik Katalin, Gustav Sjöberg, Endre Szkárosi, Mária Ferenčuhová, Gunnar Berge, Sharon Mesmer, Joan Jönson, Silvia Tripodi, Luc Bénazet, Marco Giovenale, Éric Houser, Michele Zaffarano, Mario Moroni, Giulio Marzaioli, Mario Corticelli, Nanni Balestrini, Jean-Marie Gleize, Oswald Egger; i quali hanno scelto per l’occasione testi poetici e donato una parola, che funzioni da messaggio, pietra angolare, filo per orientarsi nel labirinto del contemporaneo. All’interno sono riportati anche gli atti del convegno CONCRETA 1 dedicato alle scritture di ricerca, con gli interventi di Andrea Cortellessa, Gianni Garrera, Giuseppe Garrera, Marco Giovenale, Simona Menicocci, Manuel Micaletto, Gilda Policastro, Fabio Teti, Sebastiano Triulzi.
Un volume che è indicazione imprescindibile di terre e territori poetici ai confini della parola e del senso.

Opere in mostra di Hansjörg Mayer, con le leggendarie edizioni “futura”, Timm Ulrichs, Klaus Burkhard, Max Bense, Reinhard Döhl, Bob Cobbing, Wolf Vostell, Ben Vautier, Ilse e Pierre Garnier, Eugen Gomringer, Hiro Kamimura, Yoko Ono, Augusto De Campos, Ferdinand Kriwet, Henri Chopin, Gerhard Rühm, Jiri Valoch, Endre Szkárosi, gli ungheresi Katalin Ladik, Anne Tardos, Tóth Kinga, Soós Gergő, Szilágyi Rudolf, gli italiani Emilio Villa, Carlo Belloli, Adriano Spatola, Arrigo Lora Totino, Anna Oberto, Giovanna Sandri, Patrizia Vicinelli, Irma Blank, Mirella Bentivoglio, Rosa Foschi, Luca Patella fino ai contemporanei Marco Giovenale, Mariangela Guatteri, Enzo Patti, Ivana Spinelli, Laura Cingolani, Francesco Aprile, Francesca Biasetton, Federica Luzzi, Rafael Gonzales, Jim Leftwich, John M. Bennett, Federico Federici, Matteo Fato, Carl Baker, Max Renkel, Axel Catalayud, Sacha Archer, Dirk Vekemans, Mike Getsiv, David Kjellin, Jay Snodgrass, Rosaire Appel, Lina Stern, Valeri Scherstjanoi, Petra Schulze-Wollgast, Dona Mayoora, Luis González Boix, Luc Fierens, Fabio Lapiana, Carmen Racovitza, per citarne alcuni: tedeschi, ungheresi, svizzeri, italiani, giapponesi, brasiliani, rumeni, russi, francesi, finlandesi, portoghesi, svedesi, canadesi, australiani, ucraini, polacchi, americani, insieme felici distruttori di tutte le lettere e di tutti gli alfabeti. Continua a leggere

(2) fotografie da “scrivere liberi”, mostra di materiali verbovisivi e asemantici a l’aquila, a cura di giuseppe garrera e sebastiano triulzi

FRAMMENTI DALLA MOSTRA

Foto (C) Martina Sconci, (C) MUSPAC – L’Aquila


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(1) fotografie da “scrivere liberi”, mostra di materiali verbovisivi e asemantici a l’aquila, a cura di giuseppe garrera e sebastiano triulzi

DURANTE IL MONTAGGIO

Foto di Giuseppe Garrera
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a l’aquila, dal 14 dicembre: “scrivere liberi”. scritture sperimentali e di ricerca dagli anni sessanta ad oggi

locandina

A L’Aquila, venerdì 14 dicembre 2018, alle ore  18:00, presso la sede del  MU.SP.A.C. in Piazza d’Arti, sarà inaugurata la mostra  SCRIVERE LIBERI. Scritture sperimentali e di ricerca dagli anni Sessanta ad oggia cura di Giuseppe Garrera e Sebastiano Triulzi.

Il tema della mostra è quello della lingua liberata, del gioco e della libertà grammaticale, dell’attraversamento dei confini delle parole, della sperimentazione sulla lingua, delle scritture di ricerca verbo visive, concrete e asemantiche, dagli anni Sessanta fino ad oggi.

Argomenti centrali per il MU.SP.A.C., che da sempre ha prestato attenzione alla stretta reciprocità tra le varie forme espressive del linguaggio artistico.

La relazione tra poesia, arti figurative, suono, teatralità, nasce per la prima volta nelle  Parole in libertà di Filippo Marinetti, nell’avanguardia globale del Futurismo, come strumento linguistico per tradurre in modo efficace la nuova sensibilità per le grandi scoperte filosofiche e scientifiche dei primi anni del Novecento (“il tempo e lo spazio morirono ieri”). Facendo entrare l’Arte nella Vita e la Vita nell’Arte, le  Parole in libertà “orchestrano i colori, i rumori e i suoni, combinano i materiali della lingua e dei dialetti, le formule aritmetiche e geometriche, i segni musicali, le parole vecchie, deformate o nuove, i gridi degli animali, delle belve e dei motori” (F.M.).  Sono “analogie disegnate” in cui il senso della parola è descritto anche graficamente dal modo in cui la parola è disposta, per poter essere interpretata teatralmente, come una partitura musicale.

La poesia di ricerca, concreta, visiva, fino alle sperimentazioni asemiche e puramente grafiche è continuata all’indomani della seconda guerra mondiale, proprio dalla necessità di espatriare dalla lingua, per liberare le parole, il mondo e se stessi.

Da subito si è sviluppata una furiosa e giocosa stagione poetica, internazionale, transterritoriale, fatta di sconfinamenti e superamento di barricate e steccati linguistici, tra  jeux des mots, versi, calligrammi, nonsensi, disseminazioni, girandole sillabiche, materiali verbali, euforie alfabetiche, verso terre nuove, per disfarsi dal significato e vivere senza più linguaggi, patrie e ragioni grammaticali.

L’operato di quei felici distruttori di tutte le lettere e di tutti gli alfabeti non è mai cessato e continua nei territori della ricerca verbale odierna, ancor più che nel passato, sognando una lingua catastrofica, extraterritoriale, fluida, imprendibile, che non si lasci parlare e afferrare, che non persuada e commercializzi il mondo e il sentire: un progetto esemplare di scritture di ribellione (asemantiche, infantili, non allineate, disubbidienti, incomprensibili, sbagliate) non da “leggere” ma da “vedere”, con tanto di sparizione elocutoria di ogni io in vista di uno spazio  verbovocovisuale, dove smarrirsi irrimediabilmente e da cui non fare più ritorno. Rappresenta la felicità di aggirarsi per i territori senza franchigie e confini della poesia, tra suoni, balbettii, sillabazioni, lallazioni, tartagliamenti, disgrafie, in un grande omaggio alla lingua e ai regni dell’insignificanza, alla dimestichezza con l’insensatezza e le assurde e poco serie giustificazioni dell’arte del far versi e creare suoni.

Come scriveva Emilio Villa, maestro di tutti: “Noi vogliamo portare in vista, in aura, in posta, in area l’esperienza fondamentale di vivere senza linguaggi, asportando e tagliandoci la lingua, per non parlare, per non leccare, per non morire”

In mostra i più importanti protagonisti, storici e attuali, di questa avanguardia, da Hansjörg Mayer con le leggendarie edizioni “futura” a Timm Ulrichs, Klaus Burkhard, Max Bense, Reinhard Döhl, Bob Cobbing, Ben Vautier, Ilse e Pierre Garnier, Eugen Gomringer, Hiro Kamimura, Yoko Ono, Augusto De Campos, Ferdinand Kriwet, Henri Chopin, Gerhard Rühm, Jiri Valoch, Endre Szkárosi, Katalin Ladik, Anne Tardos, Tóth Kinga, Soós Gergő, Szilágyi Rudolf, Lucinda Sherlock, Jean-Crtistophe Giaccottino, Anneke Baeten, Robert Keith, Emilio Villa, Carlo Belloli, Adriano Spatola, Arrigo Lora Totino, Anna Oberto, Giovanna Sandri, Patrizia Vicinelli, Irma Blank, Mirella Bentivoglio, Elisa Montessori, Rosa Foschi, Luca Patella, Marco Giovenale, Mariangela Guatteri, Enzo Patti, Ivana Spinelli, Laura Cingolani, Gianni Garrera, Francesco Aprile, Francesca Biasetton, Federica Luzzi, Jessica Japino, Rafael González, Jim Leftwich, John M. Bennett, Federico Federici, Carl Baker, Max Renkel, Axel Calatayud, Sacha Archer, Dirk Vekemans, Mike Getsiv, David Kjellin, Rosaire Appel, Lina Stern, Matteo Fato, Valeri Scherstjanoi, Petra Schulze-Wollgast, Dona Mayoora, Luis González Boix, Luc Fierens, Fabio Lapiana, Carmen Racovitza, Laura Ortiz, Tchello d’Barros, Cecil Touchon, Miriam Midley, Johannes S. H. Bjerg, Cecelia Chapman per citarne alcuni: tedeschi, ungheresi, svizzeri, italiani, giapponesi, brasiliani, rumeni, russi, francesi, finlandesi, portoghesi, svedesi, canadesi, australiani, ucraini, polacchi, americani, insieme felici sovvertitori di tutte le lettere e di tutti gli alfabeti.

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MU.SP.A.C.
Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea

L’Aquila, Via P. Ficara – Piazza d’Arti

www.muspac.com

+39 338 2374725

http://www.muspac.com/2018/12/02/scrivere-liberi/

 

festapoesia concreta (accademia d’ungheria in roma, 21 apr. – 5 mag. 2018): i materiali verbovisivi e l’incontro del 2 maggio

C O N C R E T A – FESTAPOESIA

21 aprile – 6 maggio

Accademia d’Ungheria in Roma
via Giulia 1

da un’idea di Giuseppe Garrera, István Puskás e Sebastiano Triulzi.
in collaborazione con Lorenzo de’ Medici The Italian International Institute
https://www.facebook.com/events/2110818065815317/

 

Quest’anno l’edizione di UrbsArt è dedicata alla lingua e alla poesia nelle sue varie forme: il 21 aprile 2018 inaugura il festival di poesia e musica CONCRETA-FESTAPOESIA. Una grande mostra, e ogni venerdì e sabato incontri di poesia (poeti dall’Ungheria, dall’Italia, dalla Svezia, dalla Norvegia, dalla Slovacchia, dalla Francia, dalla Germania, dalla Finlandia, dalla Polonia, dalla Repubblica Ceca, dagli USA), arte (esposizioni e omaggi monografici) e musica (concerti d’avanguardia e di ricerca sonora e visiva). Continua a leggere

archivio libri d’artista: a milano dal 19 al 30 novembre

ARCHIVIO LIBRI D’ARTISTA / ARTIST’S BOOKS ARCHIVE
di Fernanda Fedi e Gino Gini
Palazzo Galloni – Alzaia Naviglio Grande 66 – 20144 Milano

19 – 30 novembre 2017

POESIA VISIVA
libri d’artista dagli anni Settanta al contemporaneo
Mostra dedicata a Carla Roncato – Galleria Libreria Derbylius Milano

Inaugurazione: domenica 19 novembre 2017 ore 11
Introduzione di Gino Gini sull’evoluzione della Poesia Visiva nel Libro d’Artista

In esposizione opere-libro appartenenti all’Archivio di artisti della Poesia Visiva che hanno collaborato con Derbylius: Adriano Accattino, Vincenzo Accame, Carlo Belloli, Mirella Bentivoglio, Gianfranco Baruchello, Irma Blank, Tomaso Binga, Ugo Carrega, Luciano Caruso, Sergio Cena, Betty Danon, Liliana Ebalginelli , Alberto Faietti, Fernanda Fedi, Gio Ferri, Giovanni Fontana, Kiki Franceschi, Gianni Gangai, Gino Gini, Arrigo Lora Totino, Lucia Marcucci, Stelio Maria Martini, Eugenio Miccini, Enzo Miglietta, Miles, Giulia Niccolai, Anna Oberto, Martino Oberto, Luca Patella, Michele Perfetti, Lamberto Pignotti, Sarenco, Luigi Tola, Rodolfo Vitone, Emilio Villa, William Xerra e Julian Blaine, Jean-François Bory, Gyorgy Galantai, Klaus Groh, Dick Higgings, Dieter Roth…

L’Archivio è aperto tutti i giorni su appuntamento
info: fernanda-fedi [at] tiscali.it
gino-gini [at]libero.it

prove d’artista da/per “alfabeta”: la collezione della galleria civica di modena

Alfabeta 1979-1988. 
Prove d’artista nella collezione della Galleria Civica di Modena
25 marzo – 7 maggio 2017
Galleria Civica di Modena

Palazzo Santa Margherita, corso Canalgrande 103 – Modenaa cura di Francesca MoraSabato 25 marzo alle 18:30 si inaugura nelle Sale superiori di Palazzo Santa Margherita la mostra Alfabeta 1979-1988. Prove d’artista nella collezione della Galleria Civica di Modena.
L’esposizione, realizzata anche grazie alla collaborazione di Fondazione Mudima, Milano, è dedicata alle 66 Prove d’artista realizzate da 49 autori per la storica rivista di informazione culturale “Alfabeta” tra il 1983 e il 1988.
Il nucleo di opere su carta (composto da disegni, collage, grafiche e fotografie), tra i primi ad entrare a far parte della collezione della Galleria Civica di Modena sul finire degli anni Ottanta, in seguito alla chiusura del mensile, si presenta come un prezioso e raro spaccato di quello che è stato un fenomeno culturale importante, mosso dallo spirito della neoavanguardia. Continua a leggere

“off & pop”: le cinéma expérimental italien_ paris, centre pompidou, 8 janvier-12 mars 2014

offpop

OFF&POP
UNE HISTOIRE DU CINEMA EXPERIMENTAL ITALIEN AVANT ET APRES 1968

Du 8 janvier au 12 mars 2014, le Centre Pompidou présente « off&pop », une plongée dans l’histoire du cinéma expérimental italien au tournant des années soixante et soixante-dix.

À la fin des années soixante, le cinéma expérimental italien puise dans la profusion des expériences et des émotions esthétiques les raisons de sa propre renaissance. L’influence considérable du New American Cinema et du Living Theater sur la scène internationale se conjugue dans la péninsule avec les recherches formelles et conceptuelles de la scène artistique: le Pop Romain de Mario Schifano et Franco Angeli, l’Arte Povera de Michelangelo Pistoletto, les expérimentations théâtrales de Carmelo Bene ou encore le renouveau littéraire défendu par le Gruppo 63. Comme tout mouvement artistique à ses débuts, cette nouvelle avant-garde italienne, dans laquelle le film trouve une place de premier ordre, s’identifie à un désir collectif de renouveau Continua a leggere